Caddozzo

 

Nel variegato repertorio delle unità di misura messinesi (nticchia, mossu, lanna, quartara), con logiche proprie e del tutto indipendenti rispetto al sistema metrico decimale, il termine caddozzu designa una quantità più o meno standard di budello ripieno di carne di maiale, dalla forma cilindrica, comunemente noto come salsiccia, come conferma il più illustre vocabolarista italiano dell’Ottocento, Niccolò Tommaseo, che nel suo Dizionario della Lingua Italiana (1861 – 1874) definiva il catollo un “pezzo grande e intero di checchessia”.

Per comprendere il valore culturale del termine, del resto,  basta affidarsi al linguaggio: a Messina “ho mangiato 300 grammi di salsiccia” non ha proprio senso (anche ontologicamente… il discrimine tra uomini e muccusi è la capacità o meno di calarsene un kg a volta). Così come equivale ad arrendersi alla barbarie moderna l’ordinare un kg di focaccia e non, come sarebbe filologicamente corretto, una “lanna”. Non sono grammi o centimetri, iarde o galloni: sono caddozzi. Perchè alla fine non è questione di pesi e misure: è una questione di civiltà.

 

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CARMELA SIRACUSANO RAFFA
CARMELA SIRACUSANO RAFFA
19 Maggio 2017 5:41

molto interessante .vorrei SUGGERIRE A PROPOSITO DI CALIA L’ESPRESSIONE ALLASCA I MANI DU CALIATURI.aNCHE SE RITENGO CHE ALLASCARE SIA PIU’ CATANESE L’ESPRESSIONE VIENE USATA MOLTO DAI MESSINESI.

Claudio Marino
Claudio Marino
20 Maggio 2017 20:31

Cutuliari

sperticato
sperticato
31 Maggio 2017 9:38

A casa mia, “che ciolla vuoi?” si usa eccome.
Mi sorprende anche che a un linguista sia sfuggito che la ripetizione del termine produce una frase di chiara rivendicazione di mascolinita:”c’ho la ciolla!”