MESSINA. Sarà il nuovo consiglio d’amministrazione dell’Amam, nominato qualche giorno fa dal sindaco Federico Basile, a doversi occupare della patata bollente della crisi idrica che ha attanagliato Messina per mesi, e che, seppure attenuata rispetto all’estate, non è affatto terminata, con disagi registrati in tutta la città, e il carico di tre giorni di erogazione ridotta a causa di un guasto all’impianto di Torrerossa. Una situazione intollerabile già dalla primavera scorsa (ma anche degli anni precedenti, in alcune zone della città), che è diventata ormai esplosiva (e strutturale, non contingente), per la quale le prime soluzioni non provvisorie stanno iniziando a vedere la luce solo oggi, secondo quanto dichiara l’Amam, sia nella relazione del secondo anno di mandato, sia nel piano operativo del 2024, approvato il 13 settembre scorso, poco più di un mese fa.

Eppure nel 2018, qualche mese prima delle amministrative che avrebbero premiato Cateno De Luca, l’allora direttore generale dell’Amam Claudio Cipollini (amministrazione di Renato Accorinti) aveva varato un piano operativo triennale da 134 milioni di euro dedicato a “riduzione delle perdite nelle condotte (Messina disperde il 53% della sua risorsa idrica, ndr), ammodernamento e completamento della rete, fornitura di acqua H24 a tutti i messinesi in scenario 2022, eliminazione dei rischi di inquinamento, individuazione di nuove fonti idriche, adeguamento del personale aziendale per numero e competenze, miglioramento tecnologico e informatizzazione dei servizi all’utenza”. Quasi alla lettera quanto l’Amam dichiara di avere in cantiere nella relazione e nel piano triennale del 2024. Nel frattempo però sono passati sei anni.

Secondo Cipollini, nel 20128 l’intervento “acqua h24” si sarebbe finanziato con risorse del Masterplan, regionali e dell’Amam stessa, per un valore di poco meno di 54 milioni di euro, e avrebbe compreso la messa in sicurezza e la mitigazione delle vulnerabilità dell’acquedotto Fiumefreddo (portate avanti sotto l’amministrazione Basile, la scorsa primavera, con i sei interventi programmati), il completamento del Serbatoio Montesanto, sul quale Cateno De Luca, dopo una fragorosa diretta a dicembre 2020 dichiarò l’inizio dei lavori nel 2021 (lavori non ancora conclusi, secondo la relazione dell’Amam, pagati con fondi Masterplan), e la “fattibilità dell’intervento di rifacimento delle reti e di «distrettualizzazione»”: Cipollini citava “fondi regionali e fondi a valere sulla Legge nazionale per l’emergenza idrica”, sei anni dopo l’amministrazione Basile sta iniziando i lavori, dopo la gara bandita da Invitalia nel 2023, però con fondi Pnrr.

Come mai i progetti sono rimasti nel cassetto per sei anni? Nel 2019, la nuova governance Amam aveva presentato un nuovo piano, stavolta da 141 milioni, che conteneva pressochè gli stessi progetti e programmi di quello del 2018: un anno perso, quindi. Tra l’altro, il piano prevedeva anche due progetti, definiti “già esecutivi e cantierabili”, per un totale di oltre 6 milioni: uno per garantire la sicurezza strutturale dell’acquedotto Fiumefreddo e l’altro per il recupero e il ripristino di una delle quattro vasche del serbatoio Montesanto. Esecutivi e cantierabili, ma realizzati il primo nel 2024, e il secondo ancora in corso d’opera a tutt’oggi.

La pandemia ha sicuramente rallentato le operazioni (ma ha portato anche la valanga di finanziamenti del Pnrr), ma la faccenda è stata sottovalutata, nonostante le avvisaglie di quello che sarebbe successo erano già state un campanello d’allarme, con estati in cui interruzioni dell’erogazione e acqua dai rubinetti scarsa per portata e durata oraria erano diventate la norma, per alcune zone della città (soprattutto rione Ogliastri, San Licandro, quartiere Lombardo, Faro, Mortelle, San Saba, ma anche Montepiselli, Noviziato Casazza, parte del viale regina Margherita). Tanto è vero che nel piano operativo del 2024, approvato il 13 settembre scorso, poco più di un mese fa, ci sono esattamente gli stessi progetti di quello del 2018 e del 2019. E una grossa parte della città che deve fare i conti con l’acqua col lumicino. Quando arriva.

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Orazio Molonia
Orazio Molonia
27 Ottobre 2024 7:42

Gli utenti avranno l’acqua 24 ore su 24, 7 giorni su 7 SOLO ED ESCLUSIVAMENTE dal giorno in cui TUTTI UNITI faranno capire definitivamente all’amministrazione A.M.A.M. ed ai PARASSITI POLITICI di turno di essere stufi di essere presi per i fondelli !! Fino ad allora chiunque amministri città ed acquedotto, continuerà a fare ciò che hanno fatto le amministrazioni precedenti….