MESSINA. Complimenti per il piano operativo triennale dell’Amam. Peccato sia uguale a l nostro. MessinAccomuna lancia un’altra frecciata all’indirizzo del sindaco Cateno De Luca, questa volta mettendo a confronto i piani operativi dell’azienda che si occupa di approvvigionamento idrico: il primo, quello del 2018 approvato dall’amministrazione di renato Accorinti (immediatamente “cassato” da De Luca subito dopo l’insediamento), e quello attuale, del 2019. E il paragone, sostiene MessinAccomuna, è strabiliante: sono pressochè uguali.

“Quello che sta accadendo non è un miracolo dovuto alle sue scelte ma semplicemente la continuazione di un lavoro di pianificazione avviato da 4 anni per portare il nostro servizio idrico a livelli di normalità per una città come Messina – spiegano dal laboratorio politico – Forse il Sindaco non sa, o non ricorda, che dopo la rottura dell’acquedotto dovuta ad una frana, nel 2015 fu redatto uno studio di vulnerabilità dell’acquedotto per individuare le criticità e quindi pianificati gli interventi, la cui realizzazione iniziò nel 2016, in ordine di priorità per scongiurare la possibilità di eventi come quello accaduto. Guardiamo con soddisfazione al fatto che anche in questo settore i nastri tagliati sono il frutto della continuità di un lavoro precedentemente impostato; dove questa continuità non c’è, vediamo rallentamenti, blocchi, impegni disattesi”, continuano”.

Poi entrano nello specifico: “Aver proseguito il lavoro della precedente Ammnistrazione, nel caso AMAM, non è un’opinione ma un dato oggettivo suffragato da documenti ufficiali, prodotti anche dall’Amministrazione De Luca: basta guardare una  copia del Piano Operativo Triennale (P.O.T. 2018) redatto e approvato dall’Amministrazione Accorinti, ovviamente revocato dal regime De Luca, e copia del P.O.T. 2019 redatto e approvato dall’attuale governance di Amam. Chi vuole anche solo sfogliare i due documenti noterà che la maggiore differenza tra questi sta nell’immagine di copertina. Nel primo si vedono i cerchi dovuti a 4 gocce di acqua mentre nel secondo vi è solo una goccia e il colore di sfondo del titolo è verde, neanche il carattere è stato cambiato”, maramaldeggia MessinAccomuna.

“Per il resto interi capitoli sono stati riportati senza modificare neanche una virgola. Al di là del dato comico i documenti ufficiali attestano come nulla sia cambiato rispetto alla programmazione precedente: né il numero dei progetti, né le previsioni per le assunzioni (entrambe i POT puntano a un organico di 120 unità); indicativo è il fatto che neanche i nomi dei progetti previsti sono stati cambiati. In merito, ecco una tabella di confronto ricostruita sulla base delle due versioni del P.O.T. per i progetti più rilevanti:

nome progetto: H24 – acqua per tutti tutti i giorni
importo P.O.T. 2018: 53 mln
importo P.O.T 2019: 52 mln

nome progetto: Tutto pulito – risanamento sistema fognario
importo P.O.T. 2018: 30 mln (*)
importo P.O.T. 2019: 30 mln (*)

nome progetto: Progetto idroelettrico
importo P.O.T. 2018: 6 mln
importo P.O.T. 2019: 6 mln

(*) a meno dei 40 mln previsti per il depuratore di Tono

Qualche modesta variazione negli altri progetti che comunque sono stati mantenuti anche nella denominazione, porta ad una variazione negli investimenti totali previsti di circa il 10% mantenendo tutti gli obbiettivi individuati in precedenza”, dichiarano.

Poi il “ramoscello d’ulivo”, benchè temporaneo: “Sindaco non c’è niente di male a dire che si stanno portando avanti i progetti dei predecessori. Anzi, la continuità amministrativa, se tendente ad azioni positive per la città è un merito per chi amministra. Faccia il Sindaco se lo sa fare e si occupi della nostra povera città che versa ormai in condizioni disastrose di cui lei dovrebbe vergognarsi e provi a rispettare almeno una delle tassative scadenze che dichiara (finora le ha mancate tutte)”, concludono.

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