MESSINA. «Dopo una serie infinita di disastri, è arrivata la “ciliegina sulla torta”: l’attesissimo esordio di Serie C, con il derby fra il Messina e il Palermo, non si giocherà al Franco Scoglio: uno smacco per migliaia di tifosi e l’ennesima beffa per lo sport cittadino. L’ho detto e ripetuto in tutte le salse e adesso lo riconfermo senza timore di smentita: sulle tematiche sportive (e non solo) l’Amministrazione ha sbagliato tutto quello che era possibile sbagliare, e pure oltre, nonostante le centinaia di sollecitazioni e proposte ricevute, totalmente ignorate. Adesso, dopo i continui fallimenti, sarebbe il caso che pensassero alle dimissioni. Senza se e senza ma». Così, in una nota, il consigliere comunale del M5s Andrea Argento interviene sull’impossibilità per l’Acr Messina di giocare nello stadio cittadino la partita d’esordio.
«Per anni, la città intera ha perso del tempo prezioso in attesa di un bando che, a detta del Sindaco, avrebbe garantito la rinascita del calcio messinese. Una strategia del tutto sbagliata, come ho cercato di far capire in tutti i modi, vanamente, e come dimostrano in modo inoppugnabile i fatti. Il tutto a causa della presunzione dell’Amministrazione, che sì è dimostrata molto brava solo con gli annunci e con i proclami, oggi disattesi ancora una volta», prosegue, facendo riferimento alle parole del sindaco Cateno De Luca, “che lo scorso 12 luglio aveva preannunciato il termine dei lavori entro il 20 agosto”.
Nelle scorse settimane, il consigliere aveva presentato inoltre un’interrogazione per conoscere la disponibilità e le condizioni degli impianti cittadini, “indispensabili per la ripartenza dei campionati dilettantistici, a fronte delle tante realtà prive di un campo a norma in cui allenarsi in vista della stagione agonistica”. «Anche in questo caso solo disastri e parole al vento, con realtà del territorio costrette ad abbandonare perché non hanno uno straccio di campo a disposizione. L’attuale Amministrazione ha perso 3 anni di tempo ed oggi prova affannosamente ad ipotizzare soluzioni tampone in via emergenziale quando invece potevano programmare ed oggi coglierne i primi frutti. Nulla di tutto questo. E a farne le spese, come al solito, sono le associazioni della città, del tutto abbandonate a se stesse», conclude.