Bob Dylan, Taormina, 28 luglio 2001

 

Sono le 21.40 di una sera di luglio del 2001 quando Bob Dylan appare dalle quinte del teatro greco di Taormina, bofonchia qualcosa, forse un saluto, si mette davanti alla band vestito come un becchino dell’Alabama: giacca nera, pantaloni neri, camicia abbottonata fino al collo, cravattino e stivali da cow boy, stetson ben calato in testa. Qualche attimo dopo parte con dopo un assolo di armonica, lui che non è esattamente un virtuoso, che dura poco meno di dieci minuti.

Di compiacere il pubblico, fin dagli esordi nei caffè folk di New York nei primi anni ’60, Bob Dylan non ha mai avuto alcuna voglia. Nemmeno necessità, a dire il vero. Perché bastano due dei suoi gorgheggi nasali per mandare in visibilio i settemila del teatro greco, contingente di americani in vacanza compreso, due o trecento connazionali che diciamo si riconoscevano anche da lontano. Rispetto alle uscite di qualche anno precedente, Dylan rispolvera l’acustica e ripone spesso la Stratocaster nella custodia. E così farà sia per “Knockin’ on Heaven’s door” che per “Blowin in the wind”, riservando l’elettricità per “Like a rolling stone”.

Lo spettacolo vero, però, è alle sue spalle: l’Etna è in piena eruzione, e quando sputa fuori i fiotti di magma a centinaia di metri d’altezza, il pubblico lo sottolinea bello forte. Dylan si gira ogni tanto, con la sua solita noncuranza. Sembra finita lì. E invece no. Il concerto, un successone, si conclude, lui torna in albergo. L’Etna continua ad eruttare.

Racconterà poi Mario Bolognari, all’epoca sindaco di Taormina, che Dylan, tornato al Timeo, pretese una suite (ne aveva prenotate tre) con terrazza di fronte al teatro e lì restò fino a che non arrivò l’alba. A bere birra e spiluccare una cena fredda.   

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nando
nando
11 Luglio 2019 1:16

Io ero a messina la sera del concerto di james brown, cerco disperatamente le foto di quella sera, di qualsiasi foggia non importa, per custodirle gelosamente come ricordo. Chi mi puo’ aiutare?

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[…] I destini di Thom Yorke (e dei Radiohead) si sono già incrociati con la Sicilia 25 anni fa, in occasione di un memorabile concerto al Cibali di Catania, ad agosto del 1995, quando il gruppo, già conosciuto in patria e con un paio di singoli di successo, ma non ancora famoso tra il grande pubblico, aprì per gli americani (e parecchio celebri) R.E.M. (rubando loro la scena…qui il racconto della serata) […]

Simone Mercurio
Simone Mercurio
3 Aprile 2021 0:55

Io ho un ricordo preciso di un concerto di James Brown visto per caso in una piazza di Mondello. Per caso perché no sapevo ci fosse. Lessi poco prima una locandina e mi fiondai in una piazza semivuota,quando in una atmosfera distratta e surreale sali “the Godfather of funky”. E rimasi incantato.

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[…] Era l’agosto del ‘95, quando a Catania  andò in scena un concerto che passò alla storia, quello che vide sullo stesso palco R.E.M. e Radiohead. Ad aprire il concerto di Michael Stipe e compagni, oltre i Flor de Mal  (band catanese) fu […]