MESSINA. Una “pista” a cinque metri dal mare, nel cuore della Litoranea, affacciata sul magico scenario dello Stretto. È qui che è ambientata la nuova puntata di “#MaiPiùScempi”, il progetto open source di Marco Bellantone e Gabriele Ferrante, che dopo aver fatto tappa al Cimitero monumentale, nell’area dell’ex SeaFlight, all’ex ospedale Regina Margherita e allo stabilimento che fu della Sanderson, hanno immortalato con l’ausilio di un drone lo stato in cui si trova il mini autodromo dello Stretto, inaugurato negli anni ’80 e chiuso ormai da 8 anni. In attesa di un più volte annunciato e mai realizzato progetto di riqualificazione.

 

È una storia gloriosa quella dell’impianto messinese realizzato sull’arenile di Sant’Agata, un gioiello del modellismo italiano riconosciuto a livello internazionale che nel 2005 ospitò il campionato del mondo per vetture radiocomandate in scala 1/8. Poi la chiusura, il degrado, le incursioni dei vandali, le richieste degli appassionati e della politica, il lungo abbandono.

«Essendo una struttura pubblica in concessione al Comune di Messina – si legge nel testo di una petizione promossa a maggio del 2017 –  l’unico che può avviare i lavori di recupero è proprio quest’ultimo. Noi siamo aperti al dialogo, pronti a metterci in gioco per riportare agli albori di un tempo il fantastico mini autodromo. Puntiamo ad utilizzare modelli elettrici che non producono inquinamento (ambientale e acustico). Sappiamo che l’area sulla quale è costruita la pista potrebbe servire per altro uso. Errore più grande non potrebbe essere fatto. Il mini autodromo dello stretto è unico nel suo genere per tracciato e location. Un vanto per la città di Messina! La storia non si può cancellare!».

Ad accendere i riflettori sulla struttura, qualche anno fa, era stato il consigliere comunale Nino Interdonato (era marzo del 2015), mentre di recente sono intervenuti sulla questione i colleghi Andrea Argento, Piero La Tona, Libero Gioveni e Massimo Rizzo, così come l’ex assessore allo Sport della Giunta De Luca Pippo Scattareggia, che a margine di un sopralluogo (a luglio del 2020) aveva garantito la volontà di riqualificarlo in previsione del Campionato europeo di automodellismo 2021: «Sono stati stimati i costi per il recupero della struttura. L’intenzione di questa Amministrazione è quella di recuperare l’impianto, che versa in uno stato di forte abbandono, e restituirlo alla città dopo che la precedente Amministrazione aveva addirittura comunicato al Demanio l’intenzione di volerlo dismettere».

Poi, a febbraio di quest’anno, il dietrofront da parte del suo successore, Francesco Gallo, che nel corso di una seduta in Commissione annunciò l’intenzione di emanare un bando pubblico per la gestione del terreno demaniale “a destinazione sportiva e prioritariamente agli appassionati dell’automodellismo, o in alternativa ad altri usi sportivi”: «Con il rispetto dovuto all’automodellismo ed ai suoi appassionati, non si comprende il motivo per il quale si dovrebbero destinare risorse pubbliche al miniautodromo sottraendole ad altri impianti e ad attività sportive», fu la spiegazione dell’assessore, con tanto di strascichi polemici con Aci sport (qui e qui).

«Oggi il mini autodromo è del tutto abbandonato: un ulteriore buco in una città che non riesce a rimarginare le sue ferite», commenta Bellantone nel filmato, soffermandosi sulle opportunità sprecate (non solo dal punto di vista sportivo ma anche per il settore dell’accoglienza e della ristorazione), sulle diatribe in corso e sulla recente ordinanza sindacale (9 marzo 2021) che ne interdice l’accesso al pubblico. «Nessuno si è accorto in nove anni che questa era un’area pericolosissima. Se il mini autodromo non potrà esistere più, proviamo a dare una nuova connotazione a quest’area», propone il presidente dell’associazione Piazza Cairoli, mentre le immagini della fotocamera indugiano sul panorama intorno, che stride con le immagini dell’impianto, più volte saccheggiata dai vandali.

 

Al danno, poi, si aggiunge la beffa. Alessio Mazzeo, trentenne messinese due volte campione europeo di automodellismo, per allenarsi, migliorarsi, e dare la caccia agli allori, è costretto a spostarsi a Giardini Naxos. Qui una sua intervista al sito wesport.

 

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