MESSINA. Niente richieste da parte dei residenti per ottenere i pass auto a Torre Faro, al costo di 30 euro, e poter parcheggiare una vettura all’interno del Parcheggio Morandi. Quando mancano ormai due settimane al termine della pedonalizzazione nel borgo marinaro, in vigore fino al 15 settembre, non ha portato i frutti sperati l’iniziativa promossa dalla Giunta comunale, che con una delibera dello scorso 13 agosto aveva autorizzato Atm al rilascio dei pass (massimo 100), uno solo per nucleo familiare. Le istanze, in base a quanto disposto, dovevano essere inviate entro il 19 agosto 2021: circa due mesi dopo dall’entrata in vigore dell’isola, che per tutta l’estate è stata oggetto di scontri politici e polemiche.

Come è andata, alla fine? Un esperimento fra alti e bassi, ma necessario per rendere possibile anche a Messina quello che in ogni altra parte del mondo che abbia velleità turistiche è realtà da almeno mezzo secolo.

Partita con qualche giorno di ritardo rispetto alle previsioni, l’isola di Faro ha sostanzialmente diviso in due l’utenza e l’opinione pubblica sin dai primi tempi: da una parte residenti e commercianti, molto critici con alcune delle scelte dell’Amministrazione; dall’altra i bagnanti e i “turisti”, che hanno potuto finalmente godere del borgo senza più l’inferno viabile degli anni scorsi, fra parcheggi folli e inquinamento ambientale.

Non tutto è andato nel verso giusto: a Giugno e per ampi tratti di Luglio l’area pedonale non ha fatto registrare il pienone che in tanti si aspettavano. Al contrario, il borgo è rimasto a lungo deserto, soprattutto nei giorni feriali, anche per la mancanza di offerte e attrattive (alle quale si è poi tentato di porre rimedio con la proiezione in piazza delle partite della Nazionale). Fra cittadini in ferie, fuorisede di rientro in Sicilia e qualche turista (ancora pochi), sono stati invece parecchi gli avventori ad agosto, quando le strade del villaggio hanno iniziato a riempirsi, lasciando intravedere le potenzialità di un progetto che verrà sicuramente riproposto, probabilmente con sostanziali modifiche, come auspica da tempo chi a Torre Faro ci vive.

Tanti i motivi dello scontro, dal pass per i residenti, agli orari di carico e scarico merci, dall’organizzazione del parcheggio di Torri Morandi e delle navette ai costi. Problemi ai quali si è tentato a più riprese di metterci una pezza, con vari correttivi in corsa (comunque già prospettati dall’Aula) proposti sia dalla Giunta che dal Consiglio, senza placare tuttavia i malumori.

Varie le prese di posizione della politica: dai 5 Stelle, da sempre favorevoli alla pedonalizzazione, che da tempo chiedono l’istituzione di una Ztl (per la quale sono stati presentati due progetti) a Salvatore Sorbello, che ne ha chiesto l’abolizione, passando per Alessandro Russo e Libero Gioveni, senza dimenticare il Gruppo Misto.

Pochi, rispetto, agli anni passati, i problemi dal punto di vista dell’ordine pubblico. A parte qualche caso isolato, il momento più critico si è registrato il 4 luglio, quando il traffico in tilt in una delle poche vie di accesso al villaggio, via Pozzo Giudeo, ha fatto andare su tutte le furie gli abitanti, che hanno protestato in maniera piuttosto vivace (sebbene per l’Amministrazione il caos viario fosse stato creato “ad arte”).

Cosa ne sarà adesso dell’isola? L’auspicio di molti è che, dopo la fase “sperimentale”, la pedonalizzazione diventi un punto fermo del Borgo (come del resto avviene quasi tutte le principali località balneari del mondo), con i dovuti accorgimenti (sia dal punto di vista logistico che temporale) per attrarre visitatori e incentivare gli imprenditori ad investire in una delle zone più belle della Sicilia (quantomeno dal punto di vista naturalistico).

Dall’amministrazione arriva la promessa che per il 2022, l’isola sarà mantenuta. “L’isola pedonale di Torre Faro dell’estate 2021 ha costituito la prima vera attuazione di una pedonalizzazione estesa in un’area abitata e densamente frequentata che, giunta quasi al termine, ci consente di fare le prime riflessioni”, spiegano l’assessora alle Attività produttive Dafne Musolino e il collega con delega alla Mobilità Salvatore Mondello.

“Innanzitutto la messa in opera dell’isola pedonale di Torre Faro rappresenta uno strumento di pianificazione territoriale, attuato in piena coerenza con gli altri strumenti di pianificazione del PGTU e del PUMS, nell’ambito dei quali l’Amministrazione comunale orienta e coordina tutti gli interventi che attengono alla viabilità ed al recupero della vivibilità dei luoghi pubblici e della socialità.
In tal senso la scelta di attuare una isola pedonale con interdizione al traffico veicolare h24, con la sola eccezione delle fasce di carico scarico merci e dei veicoli adibiti ai servizi di pubblica utilità, ha rappresentato un esercizio di lungimiranza, una piccola anticipazione di quelle che saranno, con l’approvazione del PGTU, le nuove politiche della mobilità sostenibile anche nel centro abitato in cui si valorizzerà sempre più la riappropriazione degli spazi pubblici limitando il traffico veicolare e restituendo le strade e le piazze alla collettività”, spiegano i due esponenti della giunta di Cateno De Luca.

Che non sia stato tutto rose e fiori, gli assessori ne sono comunque ben consci: “Siamo consapevoli delle criticità emerse nel primo anno di attuazione per le quali l’Amministrazione si è adoperata medio tempore per apportare i possibili correttivi ma soprattutto per individuare le soluzioni da applicare in vista della prossima stagione estiva. Pertanto nell’anticipare la volontà di riproporre l’isola pedonale anche per il prossimo anno, verranno anche attuati gli ulteriori strumenti di controllo e limitazione del traffico, quali le telecamere ed i varchi magnetici per il controllo degli accessi consentiti. Una ulteriore criticità è stata rappresentata dalla carenza di spazi adibiti al parcheggio, per sopperire alla quale l’Amministrazione sta già avviando una serie di interlocuzioni per reperire ulteriori aree anche da privati.Infine l’Amministrazione sta ponendo in essere anche  ulteriori importanti azioni per la riqualificazione dell’area, la prima e più importante delle quali è rappresentata dalla demolizione dei resti dell’ex cantiere SeaFlight che consentiranno di restituire quella porzione di costa alla sua vocazione naturale e turistica mediante la realizzazione dell’arena all’aperto e dei percorsi pedonali che costituiranno un ulteriore elemento di promozione dell’isola pedonale e di riqualificazione ambientale”, concludono Musolino e Mondello.

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