MESSINA. Tredici favorevoli (Alessandro Russo, Gaetano Gennaro, Antonella Russo, Massimo Rizzo, Ciccio Cipolla, Alessandro De Leo, Nello Pergolizzi, Giuseppe Schepis, Serena Giannetto, Cristina Cannistrà, Pippo Fusco, Giovanni Scavello, Giovanbattista Caruso), quattro astenuti (i tre consiglieri di Sicilia Futura Nino Intrdonato, Pietro La Tona e Francesca Cacciola, più il presidente del consiglio Claudio Cardile), un contrario (Salvatore Sorbello): sono quasi le dieci di sera di mercoledi 26 maggio quando il consiglio comunale vota l’istituzione dell’isola pedonale a Faro, per tre mesi e mezzo d’estate (1 giugno-15 settembre), e in maniera permanente per 24 ore al giorno (qui il provvedimento in dettaglio), una proposta dell’amministrazione comunale a doppia firma degli assessori Dafne Musolino e Salvatore Mondello che passa dopo tre ore di discussione.
Una delibera che, come prevedibile perchè accaduto già lo scorso anno, ha diviso l’aula come poche altre cose al mondo, ma che Mondello ha spiegato essere l’unico modo per rendere davvero pedonale l’area più pregiata paesaggisticamente della città, nonchè per fare le prove generali dell’entrata in vigore del piano urbano del traffico in un prossimo futuro. E lo ha spiegato con due numeri: cinque parcheggi (di soli residenti) sabato e quindici (cinque residenti, dieci di turisti) la domenica ai posti auto (gratuiti) di Torri Morandi nel primo finesettimana di apertura. Questo mentre le strade del borgo erano intasate di auto, motorini e pedoni che facevano lo slalom tra gli uni e gli altri.
Quando si parla di pedonalizzazione le posizioni oscillano tra il “si, ma” ed il “no, però”: poi ci sono le varie posizioni dei residenti (in massima parte contrari, si dice in aula), dei commercianti (idem), del VI quartiere (uguale), e il parere non favorevole della commissione alla Viabilità di lunedi, non vincolante ma che testimonia lo spirito con cui si sta affrontando la questione. In questo clima inizia la seduta, e infatti la delibera viene “presa di mira” da otto emendamenti che, se passassero, la modificherebbero in maniera molto profonda
Emendamenti, dunque: Il primo di Salvatore Sorbello, pare quasi una beffa: spostare l’inizio dell’isola pedonale dal 2021 al 2023. Pare una beffa e probabilmente lo è “diamo due anni di tempo per organizzarci meglio”. Emendamento ovviamente bocciato.
Secondo proposto da Sicilia Futura: riaprire un paio di vie in favore di chiusura di altre vie. “In questa via che andiamo a cassare non è prevista alcuna attività commerciale, solo residenziale”, spiega Nino Interdonato, fortemente polemico per il parere viabile contrario dato all’emendamento. Anche questo non passa, la delibera rimane così com’è.
Terzo emendamento da parte di quattro consiglieri del Movimento 5 stelle (Cristina Cannistrà, Pippo Fusco, Andrea Argento e Paolo Mangano), e qui si entra nel vivo: modificare l’estensione temporale dell’isola pedonale dalle ventiquattrore previste dell’amministrazione alle sette ore (dalle 19 alle 2). Interviene Cristina Cannistrà, e spara a palle incatenate contro l’amministrazione: “Abbiamo presentato alcune proposte, tra le quali una Ztl, e non sono state prese in considerazione”. Poi la considerazione che da sempre spacca favorevoli e contrari alle isole: “Un’isola h24 è un grossissimo disagio per i residenti”, spiega, e cita la difficoltà della vecchietta con la spesa. “L’isola pedonale a tempo è stata fatta lo scorso anno, si può fare anche quest’anno”, conclude. Il parere viabile è contrario perchè, afferma la Polizia municipale, di difficile gestione. “Modalità inattuabile, i fatti dell’anno scorso l’hanno dimostrato“, ha tagliato corto l’assessore alla Polizia municipale Dafne Musolino. Emendamento bocciato ma sul filo di lana, quindi la delibera proposta dall’amministrazione resiste.
La bocciatura ha un effetto anche sugli altri emendamenti dei Cinque stelle, ritirati perchè, ha spiegato di nuovo Cristina Cannistrà, “senza fascia oraria l’isola da noi proposta, dal ristorante Anselmo al parco Horcynus Orca, non ha più senso”. ha senso invece un altro emendamento, sempre dei pentastellati, che impone il limite di velocità a 30 all’ora in tutta la zona. Passa, ma ci sono sei contrari, per motivi sconosciuti ai più.
Anche il Pd presenta un emendamento, che impone all’amministrazione di eventualmente correggere il tiro con modifiche migliorative, qualora qualcosa non andasse come previsto, a quindici giorni dall’entrata in vigore dell’isola pedonale. Emendamento “saggio”, e infatti passa. “Saremo i primi a presentare la revoca, perchè un’isola così sarà un sicuro fallimento“, commenta Cannistrà, che col gruppo dei Cinque Stelle ha poi votato favorevolmente ma “a condizione”.
Ultimo emendamento, la pedonalizzazione anche di piazza Chiesa, nella delibera originale esclusa dall’area pedonale. la illustra Nino Interdonato: “Se vogliamo costruire un’area pedonale è naturale partire dalla piazza principale del paese”. “La piazza è uno snodo viabile”, spiega tranciante il dirigente alla Viabilità Antonino Cardia. Respinto.
Si va al voto dopo un paio di interventi, tutti piuttosto pro-forma: per la prima volta, Torre Faro ha un’isola pedonale degna di questo nome, con mobilità interna con bus navetta, biciclette e a piedi per “la salvaguardia il recupero e la valorizzazione del luogo”. Si inizia il primo di giugno.
Bene, Bravi, Finalmente! Adesso perche’ non creare un percorso pedonale tra i due laghi??
[…] paesaggistiche uniche al mondo e tradizioni secolari, e che da oggi e fino a metà settembre sarà per la prima volta pedonalizzato in maniera integrale (dopo la falsa partenza di dieci giorni […]
[…] Il primo fine settimana di isola pedonale integrale a Torre Faro si può riassumere in una semplice formula: i residenti e i commercianti in massima parte sono […]
[…] precedente le proteste li avevano mangiti vivi) e l’hanno riproposta, stavolta a partire da giugno e in maniera integrale. Risultato, le immancabili proteste di residenti e commercianti, per parcheggi e affari (le stesse […]