MESSINA. Non solo l’Asp, La Paglia, Musumeci e il Governo nazionale. Per una diretta, quella infuocatissima di ieri sera, c’è anche la consigliera comunale Antonella Russo a subire gli strali del sindaco Cateno De Luca, che nel corso della sua consueta invettiva serale dal Coc si è scagliato contro l’esponente del Pd, “rea” di aver presentato un’interrogazione sul controverso tema della  raccolta rifiuti dei positivi al Covid, da giorni al centro di un rimpallo di responsabilità fra il Comune e l’Asp.

Un attacco, con tanto di foto della consigliera in testa ad un articolo, mostrata alla telecamere, a cui la consigliera ha replicato qualche ora dopo in un post su Facebook, rivendicando il suo ruolo di indirizzo e controllo e specificando di non avere alcuna paura di essere messa al pubblico ludibrio sui social.

 

Di seguito la sua risposta:

“Signo’ Sindaco,
ma che fai, ti innervosisci perché ti scrivo una interrogazione sulla gestione dei rifiuti per i cittadini positivi al Covid? Possibile che una mia interrogazione ti possa infastidire così tanto, tanto da abbandonare la tua proverbiale eleganza e farti scadere in insulti che mi qualificano come “cretina”, come una che dice “stronzate gravi” o che è connivente con chissà “quali meccanismi”? Tanto da esibire all’attenzione di tutti i tuoi ammiratori la mia foto, come se sopra ci fosse scritto: “Wanted”?
Sindaco caro, guarda: se non ci fosse da piangere per la situazione dei rifiuti speciali in città, ci sarebbe da ridere per le tue comiche battute. Ma di cosa ti preoccupi, di un consigliere comunale che fa il suo dovere e vigila nell’interesse della collettività? Dici che mi sono svegliata dal letargo? Forse dormi tu e ti sfugge qualcosa nei periodi in cui ti assenti dal Palazzo, perché io, da sola o insieme al mio gruppo consiliare, scrivo spesso note, richieste, comunicati stampa.
Non ti piace quando qualcuno ti sottopone dei quesiti su una questione molto seria come questa? Come mai? Peraltro le mie domande, formulate in modo molto garbato (scusa, me ne vergogno ai tuoi occhi, ma io sono abituata così) le ho rivolte anche all’Asp, non soltanto a te, ma tu questo volutamente ometti di dirlo davanti al tuo pubblico.
Forse non hai gradito l’argomento di questa mia interrogazione e vorresti decidere tu su quali temi devo esercitare il mio ruolo di controllo istituzionale?
Non faccio parte del pubblico plaudente mi dispiace, non sono abituata ad ascoltare acriticamente, né appartengo alla stessa specie di chi ridacchia sornione alle tue battute pensando di avere le spalle coperte.
Vuoi mettermi alla gogna, vuoi tentare di sottopormi al pubblico ludibrio dei tuoi numerosi fans, pensi di spaventarmi? Purtroppo non mi spaventi Signò Sindaco.
Se qualcuno non avesse capito che il nuovo bersaglio di stasera ero io, sono qui: mi autodenuncio davanti al tribunale di Facebook.
Ma se qualcuno pensa che mi intimidisco e mi ritiro in buon ordine si sbaglia di grosso.
Fino alla fine del mio mandato compirò il mio dovere istituzionale nell’interesse della mia città, sperando di non provocare troppo dolore a qualcuno.
Forza, ora manda avanti la tua pletora di accaniti sostenitori, io sono e rimango al mio posto!
Buona serata, Signò Sindaco”.

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