MESSINA. È fuori dalla mezzanotte di oggi, giovedì 16 maggio 2024, su tutte le piattaforme musicali digitali il nuovo brano dei Cactus Mantra, intitolato “Demonomancy”. Dopo l’uscita di “Kill me”, il 5 febbraio 2024, il nuovo singolo della band messinese, dunque, accorcia sempre più la distanza in vista dell’arrivo del suo primo Ep.
I Cactus Mantra, Davide Marino chitarra e voce, Giovanni Marchetta basso e cori, Rocco Francica batteria e percussioni, sono una band stoner/nu psych nata in città nel 2021, caratterizzata da sonorità fangose ed aggressive, da rumorose distorsioni, e da groove incalzanti che si fondono ad intermezzi sospesi dando vita a risonanze polimorfiche dal retrogusto bizzarro.
“Quando pensiamo al nostro stile musicale – spiegano i Cactus Mantra – ci piace immaginarlo come dei paesaggi sonori, dove gli strumenti e gli strati emotivi sono i colori usati per dipingerli, le chitarre distorte sono la rabbia cieca e furiosa di un popolo, il basso la profondità del buio e la batteria il battito primordiale di un corpo che vuole sopravvivere ad ogni costo. I testi, invece, cercano di tradurre in una lingua conosciuta tutto questo e di decodificarlo dalla sua intrinseca natura mistica”.
I loro riferimenti, dunque, sono fortemente legati ed ispirati alla tradizione Stoner e Doom, con vive ed essenziali influenze Alternative Metal anni ‘90/’00. L’ intro di “Demonomancy” è un giro incalzante che si traduce in un riff ipnotico, capace di farti entrare in loop ossessivo, per poi sfociare nel vero sound del pezzo, in cui ai rullanti arrabbiati e alle note distorte, sporche e vibranti, si contrappone una voce chiara e quasi rassicurante. “Demonomancy è un metafora esoterico-sociale – spiega la band messinese – in cui un sistema culturale predominante mira in maniera messianica a creare folle di fedeli acquiescenti dediti al consumo e all’ obbedienza, e dei suoi effetti collaterali quali violenza e alienazione, e infine della possibilità di evasione in vista come rinascita collettiva: noi siamo tutto e tutto è qui!”
