MESSINA. «Leggo con stupore che i deputati regionali Amata e De Domenico, una di maggioranza e l’altro di opposizione, hanno unito le proprie forze per esternare con un comunicato congiunto tutta la loro preoccupazione circa le mie dichiarazioni sull’ultima ordinanza del Presidente Musumeci, le quali avrebbero creato confusione nella cittadinanza. Mi dispiace perché così dimostrano soltanto che in questi giorni sono stati distratti e non hanno compreso che a fare confusione non è stato il Sindaco De Luca, ma solo il Presidente Musumeci. Basta scorrere le ordinanze emesse dall’inizio del periodo di emergenza per rendersi conto che noi per primi avevano predisposto l’apertura degli esercizi commerciali di generi alimentari anche di domenica, così come il servizio a domicilio. Purtroppo siamo stati costretti a revocare questa facoltà quando Musumeci ha disposto, con la sua ordinanza del 3 aprile, la chiusura di tutti gli esercizi nei giorni festivi, con la sola eccezione delle farmacie di turno e delle edicole, estendendo poi il divieto anche al servizio a domicilio. Voglio però rassicurare Amata e De Domenico in quanto sono già al lavoro sul testo della nuova ordinanza, per ripristinare le aperture nei giorni festivi, sempre nei limiti di ciò che è possibile consentire». Così il sindaco di Messina, Cateno De Luca, risponde alle dichiarazioni dei due deputati all’Ars.

«Al tempo stesso – continua il primo cittadino –  desidero ribadire che è stato Musumeci a proibire con le sue ordinanze 14, 15 e 16 anche la semplice attività motoria individuale, salvo poi, nella notte tra il 18 e il 19 aprile, fare cadere il divieto e fornire un’informazione sbagliata, facendo credere che l’attività motoria equivalga a fare sport quando non è così. Lo preciso perché non è il Sindaco De Luca a dirlo, ma lo stesso Ministro dell’Interno che lo ha chiarito con la propria circolare del 31 marzo 2020, in cui si specifica che ammettere l’attività motoria non equivale a consentire di praticare sport (qui la spiegazione di come stanno veramente le cose). Non ritengo pertanto che i messinesi si sentano discriminati perché so che hanno compreso che il valore dei loro sacrifici è stato ripagato dal contenimento del contagio del virus, esploso a Messina all’improvviso, proprio a causa del comportamento imprudente e spregiudicato di un gruppo di persone».

«Perciò, cari Onorevoli – aggiunge – non posso condividere il vostro ragionamento secondo il quale se il contagio è diminuito ciò autorizza la progressiva eliminazione delle restrizioni, perché è vero esattamente il contrario: sono state le restrizioni adottate, specificatamente dall’amministrazione comunale, pur sempre nell’alveo del dettato normativo nazionale, a impedire lo sviluppo incontrollato del contagio. Abbassare la guardia oggi, senza le dovute precauzioni, sarebbe da scellerati. Tutti gli esperti concordano nel ritenere che i contagi fino ad oggi accertati non tengano conto dei positivi cosiddetti asintomatici. Ed è per questo che le misure, pur rispettando le nuove disposizioni e recependo le ordinanze regionali, vanno integrate e attualizzate, ma non possono e non saranno messe da parte. Mi auguro – conclude De Luca – che se in futuro ci sarà modo di ricevere altri spunti dagli Onorevoli Amata e De Domenico, magari contengano anche delle proposte concrete per la ripresa economica, sulle quali sono pronto e disponibile a discutere per la nostra città. Nel frattempo colgo l’occasione per invitare i due onorevoli a sostenermi nel sollecitare il Presidente della Regione – cosa che faccio da settimane senza esito – a fornire a tutti i messinesi le mascherine necessarie a svolgere qualunque tipo di attività. Altrimenti parlare di riaperture diventa semplice demagogia».

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