MESSINA. Dieci anni fa.  Luglio 2012: entra nel vivo la querelle sull’apertura parziale dello svincolo di Giostra tra il sindaco, Peppino Buzzanca, e il capo del Genio Civile, Gaetano Sciacca. L’oggetto diretto della disputa? Il giunto di collegamento tra il viadotto Ritiro e gli svincoli autostradali di Giostra Annunziata. Lo scontro termina, in parte, alla fine di quel mese, proprio alla vigilia del torrido agosto: sulle scrivanie del Genio  giunge la relazione richiesta al dipartimento di ingegneria civile dell’Università di Messina riguardante il viadotto Ritiro. 495 pagine di verifiche, calcoli e pareri tecnici minuziosi che vengono lette nel dettaglio dai tecnici e che si sintetizzano parzialmente in poche righe: il calcestruzzo del viadotto, inaugurato nel 1969, è di scarsa qualità e avrebbe potuto provocare il distacco di grossi calcinacci. Per quanto riguarda la normativa antisismica UniMe evidenziava la carenza di supporti antisismici a norma che erano presenti solo in 9 nove pile su 40. Da lì, la decisione del Comune, giunta letteralmente il 14 agosto, di restringere la careggiata ad una sola corsia di marcia. La misura sarebbe dovuta restare in vigore sino al 2014 ma proseguirà per oltre dieci anni.

Perché il viadotto Ritiro è un’infrastruttura così importante per la città dello Stretto? Solo in parte c’entra il traffico da e per la provincia tirrenica. Ma è un’opera importante ed essenziale per far giungere i soccorsi da Palermo in caso di qualsiasi calamità. Terremoti compresi. In questa ottica si è deciso di intervenire con vari finanziamenti per rendere il viadotto pienamente antisismico e a norma. Le vicende del viadotto ritiro non terminano in quell’estate: i rischi di un’infrastruttura lunga 924,10 metri con 22 campate e con altezza massima di 63 metri sono tanti e questo porta l’attenzione, che aveva rivolto in primis Sciacca, a livello regionale. Nell’ottobre 2012, al Cas viene nominato Nino Gazzarra che interviene sulla vicenda: vengono stanziati subito 2 milioni di euro per gli interventi immediati. Un finanziamento che si presenta, però, scarso: nel novembre, infatti, la somma necessaria sale a 3,7 milioni di euro secondo il Genio Civile di Messina. Il 2012 volge al termine e l’anno nuovo inizia con una nuova somma da stanziare per la messa in sicurezza dell’infrastruttura: si tratta di circa 47 milioni di euro. Ma prima di giungere alla gara d’appalto e all’individuazione dei fondi per la realizzazione dell’opera di adeguamento passeranno circa 11 mesi, nei quali viene  inaugurata, il 15 maggio 2013, una parte dello svincolo di Giostra.

Il 18 novembre 2013 arriva l’evento preannunciato dalla relazione del Dipartimento di Ingegneria: cadono i primi calcinacci dal viadotto e gli abitanti del quartiere sono preoccupati. Al di sotto di quelle pile c’è un quartiere di circa 20mila residenti, una scuola elementare e due scuole medie superiori. A distanza di venti giorni da quell’evento, si trovano i fondi per finanziare l’adeguamento del Viadotto: circa 30,3 milioni di euro saranno stanziati dal Cas, e altri 30 milioni dal Comitato interministeriale per la programmazione economica (CIPE). I fondi derivano in parte anche da finanziamenti del fondo per lo sviluppo e la coesione europeo, come è ancora verificabile da Opencoesione.

Nell’agosto 2014, il Cas pubblica la gara d’appalto per l’adeguamento antisismico del viadotto. Ad ottobre arrivano quindici offerte. Il vincitore, decretato nel dicembre 2014, risulta essere la TOTO spa di Chieti: il colosso abruzzese dell’edilizia si aggiudica il lotto con un ribasso del 24,99%, offrendo circa 43,5 milioni di euro per i lavori. In aggiunta, la TOTO prevede la costruzione di un by-pass temporaneo durante i lavori per non chiudere definitivamente il tratto autostradale. Dopo 8 mesi dall’aggiudicazione, nel giugno 2015, il Cas e la Toto presentano il progetto definitivo (qui il video dimostrativo dei lavori) e firmano il contratto: il lavoro è aggiudicato e dalla consegna dei cantieri, l’opera dovrebbe essere realizzata in 2 anni e 4 mesi. I mesi finali di quell’anno, però, sono turbati da una girandola di avvicendamenti all’interno del Cas. In circa un anno e mezzo, da dicembre 2015 a maggio 2017, cambiano cinque direttori di lavori e coordinatori per la sicurezza.

La consegna dei cantieri che avviene il 20 aprile 2016, ma divengono pienamente operativi un anno e tre mesi dopo quando nel novembre 2017 il Genio Civile dà il via libera. Da quel momento inizieranno i lavori che porteranno nei successivi anni a varie chiusure dello svincolo di Giostra, della tangenziale negli orari notturni e alla chiusura parziale dello svincolo di Giostra. Nel gennaio 2018, il Cas avvisa le 45 famiglie che vivono sotto il viadotto della necessita di lasciare le loro case per consentire i lavori di adeguamento. Infatti, il progetto definitivo prevede lo smantellamento e lo smontaggio (qui il video integrale dell’opera) dell’intero viadotto: operazione pericolosa che necessita dello sgombero dell’area. Nello stesso mese, presso il Liceo La Farina la classe II E si occuperà con l’associazione Parliament Watch di monitorare i lavori di adeguamento del viadotto per il progetto ministeriale A Scuola di OpenCoesione.  Secondo il programma originale in possesso del Cas i lavori si sarebbero dovuti concludere 14 luglio 2018, ma nell’aprile dello stesso anno il consorzio posticipa la chiusura dei cantieri entro il 2020.

Nel 2019, viene inaugurato ufficialmente tutto lo svincolo di Giostra, un’opera  realizzata in ventidue anni rispetto i tre previsti nel 1998. Ma del viadotto Ritiro ancora nulla. Anzi, secondo il portale Caronte della Regione Siciliana i lavori erano completati al 20%. Nel dicembre 2019 è tutto pronto. Dopo lo smontaggio del vecchio viadotto può iniziare la costruzione di quello nuovo. Il 2020 arriva e non porta nessuna novità importante se non la pandemia che rallenta un po’ tutto. Nel giugno 2020, l’assessore regionale alle infrastrutture Marco Falcone annuncia che il viadotto lato mare sarà consegnato entro giugno 2021, ma i lavori sono al 36% del loro completamento.  Nell’ottobre 2021 muore un operaio nel cantiere: viene schiacciato da un jersey. Nell’aprile del 2022 si annuncia che i lavori del viadotto dovrebbero essere consegnati a giugno 2022. Il giugno 2022 arriva  e viene inaugurato il viadotto direzione Palermo. I lavori si spostano totalmente sulla campata direzione Messina. A novembre 2022 si accende un nuovo fronte di sfida tra sindacati, Toto spa e Cas: le organizzazioni dei lavoratori annunciano lo stop dei lavori e l’avvio di cento licenziamenti delle maestranze sul cantiere. La Toto spa risponde dichiarando che si tratta solamente di quarantasette lavoratori, che i lavori continuano e che il Cas non è in regola con i pagamenti. Il Consorzio autostrada siciliane risponde ad entrambi: i lavori sono completati al 92%, il cantiere non si ferma e la Toto vanta un credito di 2 milioni, e non di 10 milioni, mentre altri 2,5 milioni di euro sono in attesa si attesa di un imminente accreditamento ad opera del Ministero delle Infrastrutture, in quanto collegati in modo diretto al Decreto Aiuti. L’ultima data prevista per la fine dei lavori era febbraio 2023. Saltata pure quella, nel frattempo i sindacati si accaniscono contro la Toto Costruzioni per i licenziamenti del personale: la primavera passa senza alcuna novità, ma venerdi 5 maggio si inaugura il bypass Baglio, anch’esso con una storia tragicomica: sarebbe dovuto essere “pienamente operativo” a fine dicembre ma, a lavori ancora in alto mare, il 20 dicembre una parte cede col conseguente crollo di una sezione: la Toto dà la colpa alla pioggia, i lavori si protraggono per altri cinque mesi. All’apertura, subito due incidenti nel corso di due giorni mettono a dura prova la pazienza dei messinesi, che si sentono dire che occorreranno altri sei mesi per vedere la conclusioni degli eterni lavori. Se ne parla quindi a novembre. Forse.

Subscribe
Notify of
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments