MESSINA. Si è tenuto oggi, presso la sede del Consorzio per le Autostrade Siciliane, un incontro per la verifica del rispetto del cronoprogramma dei lavori di messa in sicurezza del viadotto Ritiro. Alla presenza dell’Assessore alle Infrastrutture e alla Mobilità della Regione Siciliana  Marco Falcone e dei responsabili della Toto Costruzioni Generali S.p.A., erano presenti per il Consorzio il presidente Francesco Restuccia, il consigliere Sergio Gruttadauria e il Direttore GeneraleSalvatore Minaldi.

 

!L’incontro di oggi – si legge in una nota – era finalizzato alla verifica dello stato dell’arte in considerazione degli slittamenti causati dall’emergenza Covid, che hanno fermato i lavori per tre mesi e ritardato di ulteriori due le consegne di alcuni fornitori internazionali”.

«L’impegno che il Governo Musumeci ha assunto davanti ai siciliani, al fianco delle Autostrade Siciliane e del gruppo Toto – ha affermato l’assessore Falcone – è di rispettare la tabella di marcia, al netto dei fisiologici ritardi dovuti al coronavirus. Il primo obiettivo su cui vigiliamo ogni giorno è la consegna del viadotto lato mare, prevista per giugno 2021. Siamo alle prese con uno dei cantieri più complessi attualmente in essere al Sud e in Italia, ogni giorno soggetto a variabili di cui occorre tenere conto”.

“Vigiliamo sempre costantemente su tutti i cantieri aperti sulla nostra rete autostradale – ha dichiarato il presidente Restuccia – e in questo momento particolare stiamo dando massima attenzione ai lavori sul viadotto Ritiro. Abbiamo verificato il corretto stato di avanzamento dei lavori, il prossimo mese verrano installate 10 campate e a metà novembre faremo una nuova verifica sul campo”.

Viene confermata la riapertura della rampa per il mese di giugno 2021, mese nel quale si intensificherà il flusso veicolare. A seguire si lavorerà sul lato monte.

«Al momento si lavora anche di notte (come peraltro già previsto da progetto) con la tecnica dello stop and go, senza interrompere il flusso viario, ed entro la fine dell’anno i lavoratori impegnati supereranno le 100 unità – ha spiegato il direttore Minaldi – ma ci preme più sottolineare l’importanza dei mezzi tecnologici utilizzati in questa realizzazione, poiché hanno un peso maggiore rispetto alla quantità di lavoratori impegnati».

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