Giocando a domino sotto viale San Martino

 

 

La parte bassa di viale San Martino, vista dall’alto, sembra un gioco di società di giganti bambini: la disposizione a scacchiera voluta da Luigi Borzì per la città ha fatto si che nascessero edifici intersecati da strade perpendicolari, ordinati e geometrici. La sensazione, dalla vista in alto, è di tessere di un gigantesco domino. Questo, oppure degli ideogrammi di una qualche lingua dell’estremo oriente.
Dall’alto, si intuisce un’altra peculiarità delle abitazioni post terremoto: la predilezione da parte degli architetti dell’epoca per la tipologia “a isolato”: pianta rettangolare con all’interno giardini e cortili. Quelle a valle della parte finale di viale san Martino, dotate di tetto spiovente in tegole, tipologia costruttiva non troppo comune alle latitudini messinesi, sono tra gli esempi migliori, e meglio conservati, di tutta la città.
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