Piazza del Popolo, il sol levante de noantri

 

La seconda piazza provvista di portici è piazza Francesco Lo Sardo, intitolata al politico incarcerato dal regime fascista, la cui figura però non ha fatto breccia nel cuore dei messinesi, che alla sua memoria continuano a preferirgli la vecchia intitolazione di piazza del Popolo.
La particolarità della piazza è la disposizione a raggiera delle strade che dal cerchio si diramano, e ne fanno, nella vista dall’alto, un’interpretazione (molto alla lontana) di un sole che sorge. Concepita così anche da Borzì, la piazza oggi è chiusa al traffico al centro e percorribile solo lungo il perimetro. Quello che l’architetto probabilmente non immaginava era l’incredibile quantità di superfetazioni nate negli anni, che ne hanno imbastardito la purezza e massacrato la vista dall’alto. Questo, ed il fatto che per anni i portici di una abbondante porzione di piazza sono stati adibiti a officine, depositi, autolavaggi: non proprio la migliore (o anche solo la più sensata) delle destinazioni possibili per una piazza in centro città, che negli anni è diventata in modo naturale un centro multietnico e multiculturale, dalle enormi potenzialità solo in minima parte ancora espresse
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