Villa Dante e Gran Caposanto: la macchia di verde

 

Messina non ha grosse aree a verde, è risaputo. Anzi, a sensazione si direbbe l’area del mondo, escluso forse il Sahara, a più basso tasso di vegetazione. Eppure nelle classifiche non è mai in basso. Il mistero è presto svelato: dalla foresta di Camaro ai colli San Rizzo è tutto territorio comunale, e così la percentuale si alza vertiginosamente. Per trovare un po’ di colore verde in città, visto dall’alto, bisogna arrivare alla fine di viale San Martino, a villa Dante, ad oggi l’unico parco cittadino (con la villa Sabin all’Annunziata e villa Mazzini, e in attesa dell’apertura del parco Aldo Moro, semmai avverrà, sul viale regina Margherita) propriamente detto.
La vista aerea, tra l’altro, si giova della prossimità del Gran Camposanto: anche lì il verde non manca. Il tutto offre un notevole colpo d’occhio, che aumenta tenendo in considerazione le case che contornano il lato mare della villa Dante: costruite negli anni ’40 e ’50, sono oggi considerate di scarso valore, nonostante il pregio architettonico del motivo “a onda”.
 
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