MESSINA. Quant’è la percentuale di raccolta differenziata nella città dello Stretto, secondo i dati del 2021? Il 32% secondo l’Ispra e il 43% secondo la Regione Siciliana. Come ogni fine anno, e per il terzo anno consecutivo, il caos regna fra le tabelle e le percentuali di Regione SicilianaIstituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), che ancora una volta forniscono un dato diverso. E se al termine del 2021 (per il 2020) si diversificavano di “appena” sette punti percentuali (29,2 per l’Ispra e al 22,5% per la regione Siciliana, con seguente spiegazione da parte dell’ex assessore del Comune di Messina, Dafne Musolino), quest’anno la differenza fra i due report è di oltre il 10%, con la Regione Siciliana molto più “generosa” rispetto all’Ispra (il contrario dell’anno scorso). Giova notare che anche secondo il dossier “Comuni Ricicloni” organizzato nell’ambito di Sicilia Munnizza Free”, il progetto nazionale di Legambiente per liberare la Sicilia dei rifiuti e avviarla verso l’economia circolare, i dati sono quelli della Regione Siciliana. Il motivo delle incongruenze? «Stiamo verificando, c’è stato probabilmente un errore tra i dati trasmessi dalla provincia regionale all’Ispra – ha spiegato la Presidente della società partecipata del Comune di Messina, Mariagrazia Interdonato – Quelli verificati sono i dati della Regione Sicilia. Dopo aver capito dov’è stato l’errore faremo una comunicazione all’Ispra». Se fossero validi i numeri dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, quindi, Messina avrebbe aumentato la propria media percentuale di appena il 3% in un anno: a quanto dicevano i dati del report dell’anno scorso, validi quindi per il 2020, la differenziata era al 29,2 per l’Ispra e al 22,5% per la regione Siciliana. Se si prendono per buoni i numeri comunicati dal dipartimento ai Rifiuti dell’assessorato regionale all’Energia, invece, Messina avrebbe praticamente raddoppiato la sua percentuale in un anno, passando dal 22,5% del 2020 al 43,96% del 2021. Quando si valuta l’incremento sulle cifre fornite dalla Regione, però, bisogna tenere conto che l’anno scorso, secondo quanto spiegava l’assessore Musolino, all’assessorato palermitano non aveva preso in considerazione lo smaltimento dell’umido in quanto avveniva a Mantova. Dal 2021, però, si è iniziato a smaltire a Catania (qui il link). Qualunque dei due dati si prenda per buono, Messina mostra comunque di gran lunga una maggiore percentuale di differenziata rispetto a Catania e Palermo.

Fonte: Legambiente Sicilia

E a livello provinciale? Negli anni scorsi Regione Siciliana e Ispra non registravano percentuali congruenti, e così è anche quest’anno: 45% secondo l’Ispra e 50,46% secondo la Regione Siciliana.

Di seguito il grafico con le nove province siciliane e l’andamento della raccolta differenziata nel 12 mesi del 2020 secondo la Regione Siciliana

Curiosamente, questa differenza tra le percentuali fornite da Ispra e Regione Siciliana è costante anche per gli anni precedenti. Paragonando i due report, infatti, emerge che la provincia messinese, e anche la città dello Stretto, è l’unica con numeri incongruenti: già per il 2019 i conti non tornavano (qui il link), e per il 2020 si è verificata la stessa cosa. L’anno scorso l’assessore Dafne Musolino aveva chiarito il motivo: «Nel 2020 abbiamo stipulato il contratto per il conferimento dell’umido a giugno. Quindi la regione, anche se noi lo abbiamo raccolto separatamente, non ha considerato i primi sei mesi, includendo le tonnellate di umido nella differenziata» (qui per approfondire).

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