MESSINA. Quella tra Pippo Trischitta e Sergio De Cola sta assumendo i contorni della faida, col primo che attacca ed il secondo che schiva i colpi. Il capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale la sua bomba l’ha sganciata poco meno di una settimana fa, in conferenza stampa, puntando il dito contro l’assessore all’Urbanistica per incompatibilità.  All’accusa, De Cola aveva fatto spallucce, dichiarandosi certo della legittimità dei suoi atti e della sua carica, e invitando Trischitta a denunciare nelle sedi opportune la circostanza, in qualità di pubblico ufficiale.

Quando tutto sembrava essersi diluito nella normale dialettica politica e l’argomento pareva esaurito, ecco che Trischitta se ne esce con la promessa di nuove rivelazioni, che racconterà mercoledi in conferenza stampa, un’altra. Inaspettatamente, a dare man forte a De Cola, è Gianfranco Scoglio, ex assessore ai Lavori pubblici della giunta guidata da Giuseppe Buzzanca. Che proprio sul profilo Facebook dell’attivissimo Trischitta, interviene a spezzare una lancia in favore dell’attuale assessore all’Urbanistica.

Il tutto parte da un post sul social network in cui Trischitta cita un pezzo, del gennaio 2016, di Antonio Mazzeo, giornalista e attivista, che parla del progetto di riqualificazione del basamento del Pilone. “Il contratto tra l’Amministrazione e lo Studio De Cola fu sottoscritto il 15 giugno 2012, mentre il progetto fu presentato alla stampa il successivo 12 settembre successivo dall’assessore Scoglio e dagli ingegneri Sergio e Bruno De Cola“, scriveva Mazzeo e riporta Trischitta. Chiamato in causa, Scoglio risponde, commentando il post:

Caro Pippo, ti sbagli, De Cola all’epoca dei fatti non era pubblico amministratore. Egli era tra l’altro componente di una società facente parte di un raggruppamento vincitore di un concorso di progettazione. L’incarico per il Pilone di Torre Faro come quello per la viabilità ed il parcheggio si è concluso nel 2012“, spiega l’ex candidato a sindaco, continuando poi nella “difesa d’ufficio”: “Il mio intervento a favore dell’assessore dal quale sono distante per idee e pensiero politico, discende dalla mia concezione di persona liberale che non intende far subire ad altri la gogna mediatica che ho subito io”.

Subito dopo, Scoglio entra nello specifico dell’incompatibilità di De Cola, sventolata da Trischitta sulla base dell’articolo 78 del Testo unico degli enti locali. E anche qui prende le difese di De Cola. “Il divieto di cui al comma 3 dell’art.78 del D.Lgs.si applica nelle sole ipotesi di comportamenti successivi all’assunzione della carica. La norma non prevede la sanzione dell’incompatibilità e per giurisprudenza consolidata e per interpretazione del Ministero degli Interni e dell’ANAC il professionista, ove abbia infranto il divieto, può essere sanzionato in sede disciplinare od in sede giudiziaria nei casi previsti dall’art.323 c.p. Ritengo pertanto – aggiunge, levandosi qualche sassolino dalla scarpa –  che altre siano le responsabilità dell’assessore, ed in particolare quella di aver perso i circa 5 milioni finanziati per la viabilità ed il parcheggio, e della Giunta Municipale per non aver avviato il project financing per il pilone o per non aver concluso l’iter del piano particolareggiato approvato dal Consiglio Comunale. Ma non mi pare di aver letto atti e/o interrogazioni in tal senso”.

L’allontanamento dall’agone politico di Scoglio è servito a distendere i rapporti tra lui e Trischitta, parecchio tesi fino a quando il consigliere, da compagno di partito dell’ex assessore nel Pdl, è passato a Futuro e Libertà nel 2010, diventando uno dei maggiori critici dell’amministrazione Buzzanca. Oggi l’ascia di guerra è sotterrata, ma ogni tanto qualche attrito riaffiora.

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