Riceviamo e pubblichiamo la lettera-sfogo-puntualizzazione che Giampiero Neri, esperto e collaboratore del sindaco Renato Accorinti ed esponente di Cambiamo Messina dal basso, ha scritto alla redazione di Lettera Emme per difendere l’esperienza di Accorinti alla guida di palazzo Zanca e raccontarne sia le difficoltà che “l’altra faccia della medaglia” rispetto alla versione dei fatti che è emersa dalla presentazione del libro “Assolto per non aver compreso il fatto” degli ex consiglieri di CMDB Nina Lo Presti e Gino Sturniolo.
Sono Casaleggio, Capelli Strani, Quello Magro; sono il Portavoce del Sindaco, il TuttoFare, qualcuno mi ha anche dato dell’Autista, solo alcuni degli appellativi che mi son ritrovato negli ultimi quattro anni.
Conosco Renato Accorinti, l’attuale sindaco di Messina, da quel lontano settembre del 1989 quando entrando in classe il Prof. (1) di educazione fisica disse di non alzarci in piedi per salutarlo a meno che non facevamo lo stesso con la bidella della scuola.
La politica dei nostri giorni può essere esercitata e raccontata in migliaia di modi e non mi interessa contrappormi a certi personaggi in cerca d’autore, incapaci di lavorare insieme e fare gruppo, con la sindrome di Dorian Gray, diventati esperti di tutto, sanno anche quali giocatori suggerire a Ventura e quali mandare in campo nella prossima gara di qualificazione ai mondiali 2018 della nazionale italiana di calcio.
Ogni lettore si fa la propria idea, la storia si sa è basata spesso sull’interpretazione personale delle fonti.
Tutti gli Eroi, gli Esperti (me compreso), gli Arroganti, gli psycho Supereroi da tastiera pubblicatori seriali che ha creato l’Amministrazione Accorinti, non si registrano nei libri di storia di questa città; sono così tanti e così preparati che a quanto pare tutti i problemi di questa città sono già risolti. In particolare segnalo specialisti in Servizi Sociali, Migranti e Migrazioni, Strutture portuali, Appalti, Bilanci, Trasporti Urbani, Rifiuti…
UN FATTO
I due ex Consiglieri usciti prima dal gruppo consiliare di CMdB e poi anche usciti dal Consiglio Comunale di Messina, già a settembre 2013 (meno di tre mesi dopo l’elezione di Renato Accorinti) sparavano fuoco e fiamme contro il sindaco.
Cito alcune perle: “Accorinti come un pupazzo nelle mani di una regia tecnica”; “disaccordo totale con l’amministrazione”; “tradito il mandato e lo spirito della campagna elettorale”.
Per intenderci… nemmeno il tempo di riscaldare la sedia e firmare qualche delibera.
Dei due – una non è mai entrata nel Movimento Cambiamo Messina dal Basso, non gliene mai fregato nulla, praticamente mai vista in campagna elettorale e odiatissima (paradosso) dai suoi attuali più stretti sostenitori, al punto che non la volevano candidata al Consiglio Comunale e minacciavano il ritiro di alcuni candidati – anche in quel caso il candidato a sindaco Renato Accorinti si oppose e fu fortemente difesa (altro ringraziamento); – l’altro dopo qualche mese già soffriva la mancata leadership, soffriva un movimento fortemente orizzontale dove la sua figura contava come tante altre; già fortemente sostenuto e riverito alle Regionali 2012, candidato nella lista Fava/Marano, la sua riconoscenza era dietro l’angolo.
Una dichiarazione di dissesto di un Comune è tutto tranne che una idea di uguaglianza e di giustizia sociale di sinistra. Ammettere il dissesto non basta e fare gli splendidi sulla pelle dei cittadini è riprovevole …dopodiché parleranno i numeri e i revisori, certificherà il Ministero e chi di competenza (3)
Il Movimento Cambiamo Messina dal Basso in tutti questi anni è sempre stato paragonato al M5S; il malcontento verso i partiti tradizionali e il paragone finisce qui.
Il movimento CMdB in realtà è nato DOPO la vittoria elettorale di Renato Accorinti (2)
Orizzontalità, vero cambiamento dal basso, assemblee sempre pubbliche, movimento di popolo fatto di attivismo, centinaia di iniziative che mano mano lo hanno sempre più strutturato. Tanti, uomini e donne, ragazzi e ragazze, dall’età dei brufoli fino agli over settanta. Ingegneri e studenti, professionisti del bucato e pluri-laureati, caratterizzato da un verticismo inesistente e nell’organizzazione che si dà su gruppi di lavoro e aree tematiche.
Il Movimento Cambiamo Messina dal Basso non ha il “Beppe Nazionale”, siamo responsabili di quello che scriviamo nel nostro sito e nei nostri profili social, “la Casta” non è solo quella politica (i parlamentari o i consiglieri), quanto soprattutto l’intreccio di politica e poteri economici, di partitocrati ed élite; il conflitto sociale come elemento portante e indissolubilmente legato alla lotta alla corruzione e al malaffare. La invito ad approfondire l’unicità di questa esperienza paragonabile probabilmente ai movimenti spagnoli.
A fare le barricate e filosofia siamo bravi tutti ed è facilissimo.
Governare e farlo bene, nella maniera più trasparente possibile e totalmente al servizio dei cittadini è per pochi ed è difficilissimo. Accorinti fa parte di questi pochi.
Provarlo a fare in una città devastata come Messina cui hanno sottratto tutte le risorse e tutta la dignità è da folli e servono gli attributi. Accorinti è follemente visionario, concreto e ha gli attributi.
Note a piè pagina: