MESSINA. Venerdi 27 luglio, in piazza Duomo, alle 21.30. Sarà lì dove tutto ha avuto inizio, in piazza, che Cateno De Luca traccerà un bilancio del suo primo mese da sindaco di Messina. Un mese intenso, in cui il primo cittadino ha indetto riunioni con assessori e dirigenti di Palazzo Zanca e delle partecipate, incontrato gente, stretto mani, tagliato nastri, partecipato a decide di funzioni religiose, prodotto atti amministrativi: il tutto minuziosamente documentato nella sua pagina Facebook.

Alla bulimia mediatica e presenzialista De Luca ha affiancato provvedimenti che pongono le basi per quella che immagina la “sua” macchina amministrativa di Palazzo Zanca, anche se al progetto non sono corrisposti atti amministrativi altrettanto incisivi, con la scusante che un mese è un periodo di tempo troppo ristretto per qualsiasi manovra davvero incisiva. Di fatto, in un mese ha cambiato i vertici delle partecipate e cancellato (o confermato) provvedimenti della precedente amministrazione, poi ha “preparato il terreno” per un’azione più incisiva a partire dall’autunno.

Cosa ha prodotto effettivamente l’amministrazione De luca in un mese? Ventidue delibere di giunta, in massima parte atti di indirizzo (per la dirigenza), di “mero indirizzo” (per designazioni e nomine) e direttive (per partecipate e organizzazione della macchina amministrativa), poi due di toponomastica, qualcuna di nomina, altre di “presa d’atto”, il resto di ordinaria amministrazione. Di veramente importante c’è l’adozione del piano triennale delle opere pubbliche 2018/2020, in continuità con la precedente amministrazione, così come De Luca pare orientato a fare anche col bilancio, e la modifica dello statuto comunale con l’inserimento della figura del consigliere delegato, che dovrà comunque essere votata dal consiglio comunale.

Poi c’è la controversa “approvazione schemi di avvio e di convenzione per l’affidamento ai Caf, centri servizi e patronati degli adempimenti connessi alle richieste di agevolazioni sociali e interventi finalizzati all’inclusione sociale”: una delibera che farà discutere, non fosse altro che De Luca è stato il dominus della Fenapi, uno dei caf beneficiari del provvedimento (che già, insieme a tutti gli altri Caf e patronati, “sbriga faccende” per conto del Comune).

Interessante per i possibili sviluppi è la delibera sull’istituzione dei laboratori di cittadinanza e della ricerca di esperti e facilitatori.

Poi c’è l’ordinanza “contingibile e urgente” sugli alberi, con l’incarico all’agronomo Saverio Tignino del monitoraggio delle piante per sei mesi, sul quale il consigliere di LiberaMe Alessandro Russo ed il gruppo consiliare 5 Stelle hanno proposto interrogazioni per capire a che titolo e a che costo è stato assegnato l’incarico.

Finiscono qui gli atti amministrativi propriamente detti. Poi ci sono le note, gli avvisi ed i protocolli, nei quali De Luca si è… scatenato. Stop ai contratti a termine all’Atm (con conseguenze piuttosto pesanti sull’efficienza del servizio), acquisizione dei curricula per sostituire gli attuali vertici delle partecipate (legittima scelta in ottica di spoil system), annullamento delle 123 posizioni organizzative e alte professionalità (a cui ha fatto seguito una delibera di giunta che “prende atto” di una sentenza del giudice del lavoro). Ad inizio luglio c’è stata anche la comunicazione al dirigente al territorio per il ritiro in autotutela di “Salvacolline” e schema preliminare del Prg.

Poi ci sono le belligeranti dichiarazioni d’intenti, alle quali non ha fatto seguito alcun atto, quali l’ormai proverbiale querelle sul tram o l’abbattimento dei cinghiali, o il “blitz” a piazza XX settembre: atto dimostrativo per portare un po’ di civiltà e decoro in terra di nessuno, o ancora il video in cui si rivolge ai dipendenti invitandoli a non sostare nei pressi delle macchinette del caffè.

Molte le decisioni prese d’impulso, che spesso hanno costretto De Luca ad una marcia indietro. Quelle su Amam e Innovabic, per esempio, destinate alla liquidazione ad inizio mese, e invece “risorte” la scorsa settimana: alla prima è affidato il servizio idrico integrato, e per la seconda bisogna “approfondire le potenzialità”. Anche sulle posizioni amministrative De luca ha in parte sconfessato sè stesso: nella delibera su “direttive per la nuova struttura organizzativa dell’ente” ha dichiarato di volersene avvalere, quindi ha ritirato le 123 proposte dall’amministrazione Accorinti, quindi ha scritto di volerne reintrodurre cinquanta.

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Dino Giuttari
Dino Giuttari
23 Luglio 2018 17:37

Che ci sia un leggero pregiudizio contro il sindaco è palese al più distratto dei lettori. Da far studiare ai discenti di scuola di giornalismo o di …..psicanalisi.

Giancarlo
Giancarlo
23 Luglio 2018 21:40

In quattro parole: non ha fatto niente.