MESSINA. A qualche ora dall’annullamento in autotutela, deciso dal sindaco di Messina, delle 123 posizioni organizzative e alte professionalità conferite dall’amministrazione Accorinti ad altrettanti dipendenti del comune di Messina, sugli incarichi arriva anche la pietra tombale giudiziaroa.

Il giudice del Lavoro del Tribunale di Messina, Laura Romeo, ha decretato l’illegittimità delle delibere del Comune di Messina riguardanti le Posizioni organizzative e Alta professionalità del personale. I provvedimenti, fortemente voluti dalla giunta guidata dall’ex sindaco Renato Accorinti e sostenuti dall’allora direttore generale, Antonino Le Donne, dovranno così essere ritirati con effetto immediato. Il giudice del Lavoro ha quindi accolto il ricorso della Uil-Fpl di, rappresentata dal segretario generale, Pippo Calapai, e assistita dall’avvocato Oreste Puglisi. Nel dispositivo della sentenza, si legge testualmente che il Comune di Messina non ha tenuto corrette relazioni sindacali, nella fattispecie con la Uil-Fpl. A ciò si aggiunga che lo stesso Comune, benché vi sia l’obbligo per legge, non ha tenuto conto della preventiva informazione e consultazione delle Organizzazioni sindacali, in materia di valutazione delle Posizioni organizzative. Il sindacato è stato quindi completamente escluso dalle trattative per la definizione dei criteri per le relative selezioni.

 

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