MESSINA. L’opposizione torna all’attacco sulla (ancora) mancata nomina di un Presidente del Consiglio Comunale nella città di Messina: dopo la conferenza stampa di due giorni fa (qui il link), ad intervenire nuovamente sono i consiglieri comunali di Fratelli d’Italia Libero Gioveni, Dario Carbone e Pasquale Currò, che si chiedono il motivo per cui «il leader di Sud chiama Nord sistematicamente si arrampica sugli specchi attaccando tutto l’arco costituzionale (come ama chiamarlo lui) per giustificare i motivi della mancata (al momento) elezione alla presidenza del Consiglio Comunale del suo candidato», evidenziando che «il non raggiungimento dell’obiettivo a distanza di 10 mesi dall’inizio del mandato è di sua esclusiva responsabilità».

«Cateno De Luca – affermano Gioveni, Currò e Carbone – un giorno si sveglia dando degli ‘idioti’ a due colleghi invitandoli però a fare con lui un accordo politico senza provare vergogna, e un altro si sveglia attribuendo un aggettivo di…’colore marrone’ a tutti i 15 consiglieri dei gruppi del centrodestra e del gruppo misto che giorno dopo giorno lo invitano ad essere più responsabile nei confronti della città evitando di lasciarla in ostaggio solo per i suoi interessi elettorali taorminesi».

«Anziché dare la colpa a destra e a manca – proseguono gli esponenti di Fratelli d’Italia – l’eterno ed ovunque candidato De Luca dovrebbe fare un mea culpa e chiedere scusa al collega Pergolizzi, messo alla berlina dall’inizio del mandato affidandogli il compito di governare l’Aula in sua sostituzione, garantendogli la presidenza con la forza dei numeri che adesso (o al momento) non ha più. E di chi sarebbe la colpa? La nostra? Ma ci faccia il piacere, diceva il grande Totò. La responsabilità è solo ed esclusivamente sua e lo stesso Pergolizzi lo sa, anche se non lo ammetterà mai».

«Il delirio di onnipotenza politica di Luca – insistono i tre consiglieri – ha tradito sia Pergolizzi che se stesso, facendogli fare uno scivolone che ha determinato una emorragia nella sua compagine consiliare, con la conseguenza che, oltre ad aver scombinato i piani per ottenere la poltrona più importante del Civico Consesso, sta tuttora paralizzando l’attività politico-amministrativa di una città che non merita di ricevere questo trattamento. Ci auguriamo quindi – concludono Gioveni, Carbone e Currò – che il leader di Sud chiama Nord abbassi i toni nei confronti dei suoi antagonisti politici, la smetta con gli insulti e ammetta, almeno una volta nella vita, che quando in politica non si raggiungono determinati obiettivi non è sempre colpa degli altri».

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