MESSINA. Le dimissioni dell’ex consigliere comunale Alessandro De Leo (ora deputato alla Regione Siciliana e a cui è succeduto Giuseppe Schepis) e i continui ritardi nella convocazione del Consiglio Comunale per la votazione del nuovo Presidente del Consiglio Comunale (ruolo ricoperto dall’ex sindaco Cateno De Luca, che si è dimesso per candidarsi a sindaco di Taormina). Sono stati l’oggetto della conferenza stampa presieduta questa mattina da una buona parte di consiglieri comunali di più correnti politiche, esattamente dodici (anche se la posizione è condivisa da 17 consiglieri in tutto), che, come ha spiegato il consigliere comunale Dario Carbone, hanno espresso il loro malcontento per «la gestione scellerata che subiamo il consiglio. Il nome, lo abbiamo, così come l’intesa dei vari gruppi consiliari», anche se i consiglieri sono stati ben attenti a non dire chi è il consigliere scelto per ricoprire la carica di Presidente del Consiglio Comunale. Questo per sottolineare come siano pronti al voto.

«Dalle dimissioni è trascorso un mese e ancora non c’è un Presidente – ha evidenziato Carbone – Si continua con questa attività ostruzionistica. Ci giungono voci di una possibile convocazione solo per la surroga di un consigliere e noi lo abbiamo saputo sol dalla stampa. Quindi, per l’ennesima volta, da terze parti. Se non verrà convocato un consiglio per la votazione daremo battaglia e coinvolgeremo anche gli Enti Locali. Non accetteremo altre convocazione di Consiglio Comunale. Adesso non si scherza più e agiremo anche nei confronti di chi convocherà illegittimamente le sedute. Vedremo chi si assumerà l’onere di questa situazione. Messina non si merita questo gioco delle parti».

«È ormai palese in città che la gente anche meno avvezza a queste dinamiche si sia accorta che questa è una manovrasi tipo elettorale che fa male alla città – ha continuato Libero Gioveni – Noi non ci fermeremo qui perché semmai ci dovesse essere una convocazione di Consiglio mettendo all’ordine del giorno atti di natura contabile senza un Presidente, valuteremo anche un eventuale esposto alla Procura della Repubblica».

«Tenere sotto sequestro il Consiglio Comunale e la città di Messina è una strategia che non è più politica, ma che è squallida ed è a perdere – ha proseguito il consigliere Cosimo Oteri – Siamo arrivati al limite per gli scopi personali di una persona, non potendo votare atti importanti. Messina è stata utilizzata da uno straniero ed è stata saccheggiata delle sue preferenze. Non è un prezzo che Messina può pagare. Auspichiamo che ci sia una conclusione a questo teatrino e che ci possa essere la votazione democratica del Presidente».

Ad intervenire anche la consigliera Amalia Centofanti, asserendo che «la strategia adottata dalla maggioranza ha avuto un solo risultato: mettere in secondo piano la città. Il risultato è il danno prodotto a tutti i messinesi».  Contro l’ex Presidente Cateno De Luca si scaglia anche il consigliere Giandomenico La Fauci: «Per l’ennesima volta De Luca ha anteposto il suo ego alla città di Messina. Vedo assurdo che il sindaco Basile ci chiede di votare gli atti in termini utili ma il suo leader politico fa in modo che questo non avvenga».

Ad accennare su una sintesi comune da parte delle varie correnti politiche (centrodestra, pd e gruppo misto) è stato anche il consigliere Giovanni Caruso: «Forse per la prima volta in questa città potrebbero essere unite su un unico nome. Ma non siamo contro De Luca, ci stiamo solo facendo promotori di un modello politico che possa raggiungere un risultato a favore della città».

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