Mulincianare
In linguistica, uno degli esempi più abusati è quello della neve e degli eschimesi. Si tratta di una teoria proposta all’inizio del secolo scorso dall’antropologo Franz Boas, secondo il quale il vocabolario in uso nelle varie culture sarebbe fortemente influenzato dalle necessità e dagli interessi delle persone che se fanno uso. Così, mentre a un italiano può bastare un unico termine con cui identificare la neve, i popoli dell’estremo Nord, per i quali distinguerne le varie consistenze può rappresentare una questione di vita o di morte, di parole sono costretti a utilizzarne più di 50.
Vero o falso che sia (la questione è annosa), è quantomeno curioso pensare ai tanti lessemi che sono stati coniati per parlare della prevaricazione fisica a Messina, città in cui le sciarre indiscriminate hanno svezzato generazioni di ragazzi. Rimandando alla specifica lettera le infinite varianti delle tumpulate (a ntrasiri e nesciri, a specchio, a ntonacare, a sciddicapiatti, a sciddicamatuni…), e restando in tema “m”, si è deciso di sorvolare sul generico mmiscare per lasciare spazio al ben più raffigurativo mulincianare.
Il riferimento all’ortaggio è palese. Anche se, più che alla forma o alla consistenza delle melanzane, il rimando è al loro tipico colore violaceo, prossimo al prugna: lo stesso pigmento a metà fra il cremisi e il rosso tiziano che possono assumere certi lividi quando le carcagnate sono di quelle che non ti scordi più.
very good!
Mammafausa mi ha fatto ricordare di un gioco che facevamo da bambini forse era a “nascondino”?
mi hai fatto ridere, bravo!
al prossimo giro mettici dentro anche “masticante”, un capolavoro senza tempo
quoto! “masticante” è un capolavoro linguistico messinese doc!
In effetti masticante meritava
Mi sembra come minimo esagerato il sottotitolo (parole con la M che esistono SOLO (sic!) a Messina), dal momento che alcune parole (minarsela, manciaçiumi) sono almeno pansiciliane. In questi casi, invece di Wittgenstein, basterebbe un vocabolario dialettale per rendersene conto.
“Milla” che bell’articolo!!
Suffareddu. Lo dice sempre mia mamma ai miei figli. Ma chi aviti u suffareddu ‘nto culu? Per indicare la loro irrequietezza e l’ essere molto vispi.
Sciabbacheddu oltre per indicare il pesce, serve ad indicare la presenza in un luogo di ragazzini.
‘Nto viali oggi c’era un saccu i sciabbacheddu
Grande Marino! …alla voce “minarsela” aggiungerei l’evocativo (e mai sentito altrove) “minarla alle bratte” (dicasi di azione inutile, inconcludente)