MESSINA. Intorno alla carenza infrastrutturale di Messina, si sta coagulando un consenso ampio e variegato, con realtà da sempre conflittuali tra loro che invece, uniti dal comune interesse, sull’argomento vanno a braccetto. La Cgil, per esempio, che condivide pressochè alla lettera le tesi che Confindustria, per dire del diavolo e dell’acqua santa, ha fatto sue durante l’incontro di sabato 29 aprile organizzato da Capitale Messina.

La “convergenza” è apparsa chiara durante il direttivo provinciale Filt-Cgil di Messina, riunito oggi alla presenza del segretario generale della Filt-Cgil Sicilia Franco Spanò e del segretario generale della Cgil Messina Giovanni Mastroeni, durante il quale è  stata rilanciata la mobilitazione vertenziale per un adeguato sistema ferroviario, autostradale, viario e portuale al servizio dello sviluppo e della ripresa economica e per garantire prospettive occupazionali e diritti concreti ai lavoratori del settore.

“Per altre zone del Paese – dichiara il segretario generale della Filt-Cgil di Messina, Enzo Sgrò –  si continuano a programmare investimenti mentre nei nostri territori si registrano ritardi, rinvii, la sottovalutazione della necessità di un ammodernamento complessivo delle linee ferrate ancora per lunghi tratti a binario unico e peraltro fatiscente”. Utilizzare le risorse già stanziate per il completamento dei tratti ferroviari ancora a binario unico sulla dorsale jonica e tirrenica, per il potenziamento e la messa in sicurezza della rete autostradale e viaria, per l’ammodernamento dei sistemi portuali e della logistica, la Filt mette ancora queste rivendicazioni all’attenzione dei governi. 

Nei collegamenti nello Stretto la Filt di Messina denuncia ancora il permanere di una condizione di sempre più evidente precarietà sia per il transito pendolare tra le due sponde che per il traghettamento dei convogli ferroviari. “La continuità territoriale continua a rimanere un guscio sempre più vuoto”, sottolinea Sgrò. La Filt torna a mettere in evidenza  la soppressione di un’altra coppia di treni a lunga percorrenza tra la Sicilia e la capitale, la riduzione giorno dopo giorno del numero di navi traghetto in attività, la vetustà pressoché totale della flotta stessa, la perdurante indeterminatezza, nel tempo e nella consistenza, del servizio di traghettamento veloce. “Tutti tasselli – dichiara Sgrò –  di una politica tendente a depotenziare questo settore e che mette a rischio, da un lato la continuità territoriale e dall’altro il diritto dei cittadini siciliani a godere di servizi di mobilità integrata e celere, almeno di livello pari al resto del Paese”.

Il segretario generale della Cgil di Messina, Mastroeni ribadisce “la necessità di contrastare scelte che penalizzano il potenziamento del sistema ferroviario in Sicilia e in parte del Sud”.

Sull’impasse del Consorzio autostrade siciliano Sgrò e Spanò fanno presente come “l’occasione per dare corso immediato a una nuova Azienda per le autostrade siciliane con il concorso di un partner della consistenza economica e progettuale dell’Anas capace di far uscire questo Ente dalla situazione attuale e creare le condizioni per completare la rete autostradale nel resto dell’Isola e avviare una fase di ammodernamento viene bloccata, rinviata”. “Nel frattempo – sottolineano i segretari della Filt – i lavoratori del settore oltre a vedersi negato ogni minimo adeguamento contrattuale si ritrovano davanti a difficoltà retributive”

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