MESSINA. Secondo il direttore generale del Consorzio autostrade siciliane Franco Fazio, il viadotto Ritiro sarà terminato e percorribile entro la fine della primavera, “tra il 20 e il 30 giugno”. E’ l’ultima data, delle decine annunciate e poi posticipate, che il Cas ha annunciato come termine dei lavori eseguiti dalla Toto Costruzioni, che fino ad oggi, a intervalli regolari di tre mesi, sarebbero dovuti finire, senza che poi la circostanza, che i messinesi attendono dal 2012, si sia mai verificata. A tal punto che lo stesso Fazio, ieri in commissione Lavori pubblici al comune di Messina, ha spiegato che “non ci metterei la mano sul fuoco”.

Una storia che i messinesi già conoscono: nonostante le promesse, il viadotto Ritiro è ancora chiuso. E lo resterà ancora per un po’ perché l’ultima scadenza di marzo 2024 (annunciata a gennaio), è filata liscia. Il motivo? A novembre le maestranze a lavoro si erano fermate fino a Natale per via degli sipendi che la Toto Costruzioni non aveva corrisposto, poi saldati a fine dicembre per i mesi di ottobre e novembre per poter far ripartire gli interventi.

Sfortunatamente, non era la prima volta che la consegna dei lavori subiva uno slittamento. E nemmeno la seconda. Solo le più recenti posticipazioni risalgono al 2023: a luglio scorso, infatti, era stato detto che in sei mesi sarebbero stati consegnati i lavori. Proprio per permettere il completamento degli interventi era stato aperto il bypass Baglio per chi viene da Villafranca (chi viaggia dalla provincia Nord è obbligato ad utilizzare l’uscita di Boccetta). Quindi la data di riapertura sarebbe dovuta essere nel mese di gennaio, poi febbraio, poi marzo. Adesso è fine giugno.

Se dovesse essere rispettata, vorrebbe dire un tn tira e molla che è andato avanti dodici anni: tutta la vicenda nasce infatti a luglio 2012, con la querelle sull’apertura parziale dello svincolo di Giostra tra l’allora sindaco Peppino Buzzanca e l’allora capo del Genio Civile Gaetano Sciacca. L’oggetto diretto della disputa era il giunto di collegamento tra il viadotto Ritiro e gli svincoli autostradali di Giostra Annunziata. Scontro terminato con una relazione che evidenziava come il calcestruzzo del viadotto, inaugurato nel 1969, fosse di scarsa qualità e avrebbe potuto provocare il distacco di grossi calcinacci, oltre che la carenza di supporti antisismici a norma che erano presenti solo in 9 nove pile su 40.

Nell’ottobre 2012, al Cas viene nominato Nino Gazzarra che interviene sulla vicenda: vengono stanziati subito 2 milioni di euro per gli interventi immediati. Un finanziamento che si presenta, però, scarso: nel novembre, infatti, la somma necessaria sale a 3,7 milioni di euro secondo il Genio Civile di Messina. Il 2013 inizia con 47 milioni di euro stanziati per la messa in sicurezza dell’infrastruttura, ma prima di giungere alla gara d’appalto e all’individuazione dei fondi passano circa 11 mesi. Nel frattempo, il 18 novembre 2013, cadono i primi calcinacci dal viadotto e gli abitanti del quartiere sono preoccupati. A distanza di venti giorni si trovano i fondi per finanziare l’adeguamento: circa 60 milioni in tutto.

Nell’agosto 2014 il Cas pubblica la gara d’appalto per l’adeguamento antisismico del viadotto e a dicembre il vincitore risulta essere la Toto spa di Chieti. Dopo 8 mesi dall’aggiudicazione, nel giugno 2015, il Cas e la Toto presentano il progetto definitivo (qui il video dimostrativo dei lavori) e firmano il contratto: il lavoro è aggiudicato e dalla consegna dei cantieri l’opera dovrebbe essere realizzata in 2 anni e 4 mesi. I mesi finali di quell’anno, però, sono turbati da una girandola di avvicendamenti all’interno del Cas. In circa un anno e mezzo, da dicembre 2015 a maggio 2017, cambiano cinque direttori di lavori e coordinatori per la sicurezza.

La consegna dei cantieri avviene ad aprile 2016, ma divengono pienamente operativi un anno e tre mesi dopo quando, nel novembre 2017, il Genio Civile dà il via libera. Da quel momento iniziano i lavori che porteranno nei successivi anni a varie chiusure dello svincolo di Giostra e della tangenziale. Secondo il programma originale del Consorzio autostrade, quindi, i lavori si sarebbero dovuti concludere 14 luglio 2018, ma nell’aprile dello stesso anno il consorzio posticipa la chiusura dei cantieri entro il 2020. Si tratta della prima delle scadenze non rispettate.

Nel 2019, viene inaugurato ufficialmente tutto lo svincolo di Giostra, un’opera realizzata in ventidue anni rispetto i tre previsti nel 1998. Ma del viadotto Ritiro ancora nulla. Anzi, secondo il portale Caronte della Regione Siciliana i lavori erano completati al 20%. Nel dicembre 2019 è “tutto pronto”, si dice: dopo lo smontaggio del vecchio viadotto può iniziare la costruzione di quello nuovo. Il 2020 arriva e non porta nessuna novità importante se non la pandemia che rallenta un po’ tutto. Nel giugno 2020, l’assessore regionale alle infrastrutture Marco Falcone annuncia che il viadotto lato mare sarà consegnato entro giugno 2021 (altro posticipo), ma i lavori sono al 36% del loro completamento. E quindi slittano ancora.

Nell’ottobre 2021 muore un operaio nel cantiere: viene schiacciato da un jersey. Nell’aprile del 2022 si annuncia che i lavori del viadotto dovrebbero essere consegnati a giugno 2022, mese che arriva con l’inaugurazione del viadotto direzione Palermo. I lavori si spostano totalmente sulla campata direzione Messina. A novembre 2022 si accende un nuovo fronte di sfida tra sindacati, Toto spa e Cas: le organizzazioni dei lavoratori annunciano lo stop dei lavori e l’avvio di cento licenziamenti delle maestranze sul cantiere. La Toto spa risponde dichiarando che si tratta solamente di quarantasette lavoratori, che i lavori continuano e che il Cas non è in regola con i pagamenti. Il Consorzio autostrada siciliane risponde ad entrambi: i lavori sono completati al 92%, il cantiere non si ferma.

A fine 2022 l’ultima data prevista per la consegna dei lavori era febbraio 2023. Salta pure quella e, nel frattempo, i sindacati si accaniscono contro la Toto Costruzioni per i licenziamenti del personale: la primavera passa senza alcuna novità, se non con l’inaugurazione del bypass Baglio, anch’esso con una storia tragicomica e di cui, il 20 dicembre 2022, una parte cede col conseguente crollo di una sezione. I lavori si protraggono per altri cinque mesi. All’apertura, in proimavera dello scorso anno, subito due incidenti nel corso di due giorni mettono a dura prova la pazienza dei messinesi, che si sentono dire che occorreranno altri sei mesi per vedere la conclusioni degli eterni lavori. Oggi, anche questa previsione non è stata rispettata.

Qui tutta la storia più approfondita.

Subscribe
Notify of
guest

1 Comment
meno recente
più recente più votato
Inline Feedbacks
View all comments
fredy
fredy
13 Febbraio 2024 10:24

Brevi! Siete i soli che mostrate concreto interesse per una purulenta vicenda che ha contribuito al degrado di Messina degli ultimi anni con un CAS prono al volere di una impresa il cui comportamento andrebbe segnalato a tutte le istituzioni serie affinché nessuna le aggiudicasse futuri lavori.