MESSINA. Tutto pronto, nel centro storico di Patti, in vista dell’inizio della seconda edizione dell’ UMANA² Festival. Una rassegna multidisciplinare, portata avanti e curata dall’omonimo collettivo, con il patrocinio del Comune di Patti (Assessorato alla cultura), incentrata sui linguaggi e sull’arte contemporanea che, anche quest’anno, vedrà luce e si svolgerà nell’atmosfera mistica dell’ex convento di San Francesco, dal 30 Agosto al 3 Settembre.

Un calendario ricco di appuntamenti che vanno dalla musica elettronica ai talk incentrati su tematiche che coinvolgono sia le nuove che le vecchie generazioni, fino alle arti visive contemporanee, con mostre e live performance. «UMANA² nasce come festival di cultura contemporanea con l’obiettivo di affrontare e analizzare il presente in tutte le sue sfaccettature e in tutta la sua complessità, e tutto ciò vuole farlo al di fuori dai grandi centri multiculturali e in un “piccolo” paese della provincia di Messina. Questo per noi del collettivo ha avuto sin da subito un forte valore simbolico, oltre ad aver rappresentato una grande sfida, dato che tutti conosciamo le difficoltà del nostro territorio soprattutto quando si parla di cultura», raccontano i promotori. «La manifestazione è un progetto del collettivo UMANA, che si è per l’appunto creato a Patti subito dopo la prima edizione, e dell’associazione culturale Input. Non è a scopo di lucro, non prevede un biglietto d’ingresso, ed è nata dalla passione di chi organizza, e dalla voglia di mettersi in gioco e di creare uno spazio non solo per le persone del luogo, che hanno finalmente uno palcoscenico su cui esibirsi o un muro su cui esporre, ma anche per portare finalmente in Sicilia tutto ciò che sotto questo punto di vista accade al di fuori. Abbiamo deciso di farlo in modo diverso rispetto ai canoni dell’ intrattenimento inteso nel senso più comune del termine, e abbiamo deciso di affrontare anche tematiche abbastanza complesse e filosofiche, che possano analizzare sul serio il presente e fornirne una chiave di lettura anche critica».

 

 

Un festival alimentato da una campagna crowdfunding a offerta libera, alla portata di tutti e accessibile a tutti, all’insegna della parità di genere e dei prezzi popolari, con Penelope partner food e il birrificio artigianale locale Rock Brewery come partner beverage, organizzato su cinque  giornate che saranno scandite e suddivise in diversi momenti basati su tre format fondamentali. Si inizierà nel tardo pomeriggio con il format dei talk, definito “conversazioni” per sottolinearne la natura colloquiale, dove per l’occasione tra le varie figure verranno ospitati, come del resto nella precedente edizione, anche professori universitari per affrontare tematiche corpose, che per il primo anno erano incentrate sull’esercizio del potere nelle società contemporanee, il femminismo, il marxismo, l’antifascismo, la critica al sistema economico capitalista, e che quest’anno approfondiranno ulteriori nuovi temi (“Sud e lavoro”, “Spazio e Potere”, “Mafia e Capitale”, “Lotte e social media” e “Transizioni”), trattandoli e analizzandoli in modo tale da renderli fruibili a qualsiasi tipo di uditore.

Il secondo format, invece, vedrà protagonista l’arte contemporanea e visiva, tra mostre e installazioni all’interno delle sale del San Francesco, con affaccio panoramico sul Golfo di Patti e sulle Eolie, e all’interno della Chiesa sconsacrata dell’ex convento, che sarà a tutti gli effetti la venue più speciale, particolare e suggestiva di tutto l’evento, dove sarà, dunque, ambientato il terzo saliente format del Festival dedicato alla musica.  Live set e dj set dedicati prevalentemente alla musica elettronica,  sperimentale e di ricerca, che diventa a tutti gli effetti un ulteriore strumento per decodificare il presente.

«Abbiamo provato a farlo scavando nell’underground e tirando fuori realtà molto interessanti ma che magari ancora non hanno un nome – argomenta il Collettivo –  Tra gli obiettivi di questa seconda edizione c’è, infatti, quello di allargare ulteriormente i contenuti di UMANA, operando in maniera cross mediale su tutta la linea, tramite numerose e originali contaminazioni di ogni genere: l’arte contemporanea che si contamina con i visual, quindi video e luci, il teatro con la musica elettronica, e ancora sperimentazioni che mettono insieme natura e musica, nello specifico le piante e la musica elettronica. Insomma, abbiamo provato veramente a restituire tutto quello che è il blob contemporaneo in ogni contenuto del Festival».

 

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