MESSINA. “Prevediamo nella seconda metà del 2025 l’avvio dei cantieri. I primi lavori riguarderanno la viabilità e le opere che permetteranno di minimizzare, fin dall’inizio delle attività, ogni impatto dei cantieri sul territorio”.
La Stretto di Messina Spa, in attesa dell’approvazione del progetto definitivo del ponte sullo Stretto da parte del Cipess (comitato interministeriale di programmazione economica), fa già previsioni sui tempi di cantieraggio (nonostante il forte ritardo rispetto alla tabella di marcia prevista nel progetto definitivo), ma soprattutto sui modi. Cosa è previsto nel cantiere principale di Faro e Ganzirri?
Il cantiere di Ganzirri si estenderà per 27 ettari e movimenterà 3 milioni di metri cubi di materiale da scavo: le prime opere che saranno realizzate sono i due pontili per arrivo e partenza dei materiali di costruzione e di scavo, e una pista di cantiere che parte dalla costa e arriva al blocco d’ancoraggio, nonchè un impianto di “betonaggio” per le fondazioni. Per quanto riguarda la viabilità, il lungomare di via Circuito verrà deviato con un bypass “senza restringimenti e interruzioni”, ha spiegato Daniele Scammacca, ingegnere della Stretto Spa., saranno creati sia un nuovo accesso al cimitero (permanente, che sarà garantito anche durante i lavori), un’officina per la produzione dei profilati metallici a monte del cimitero, e nastri trasportatori per il movimento del materiale di scavo (“nel rispetto delle prescrizioni ambientali, in maniera che non ci sia movimento di mezzi su gomma”, ha specificato Scamacca, che ha uleriormente spiegato che, per evitare polvere e detriti, le terre verranno irrorate con acqua nebulizzata…), e dei cavalcavia per non interferire con l’attuale viabilità. Questo per quanto riguarda il cantiere “operativo”. Poi c’è quello logistico, che ospiterà gli alloggi per le maestranze, 1160 in totale, che verranno da fuori Messina. “Il progetto ha subito adeguamenti sia per le prescrizioni del ministero dell’Ambiente, e le osservazioni fatte dagli enti locali e dai cittadini” ha concluso Scammacca.
Il cantiere di Contesse oltre 112mila metri quadrati di superficie, invece prevede un impianto di betonaggio e uno di lavorazione inerti, un impianto di produzione dei conci prefabbricati per le gallerie, nastri trasportatori: i camion (sette mezzi pesanti all’ora, dice la Stretto di Messina, qui quello che prevede il progetto definitivo sul passaggio dei mezzi pesanti) percorreranno la via San Filippo ed entreranno nell’A20, per poi percorrere la statale 113 fino ai depositi di Venetico. Ci sarà la copertura della parte finale del torrente San Filippo che servirà da viabilità di cantiere, e una viabilità alternativa sulla quale però il presidente della seconda circoscrizione Davide Siracusano ha fatto rilevare ai tecnici della Stretto il fatto che, durante la realizzazione di uno dei lavori, la già incasinatissima via Marco Polo sarà interrotta, con conseguente spostamento del traffico integralmente sulla statale 114, già oggi congestionata al limite della capacità. In definitiva, il cantiere di Contesse servirà per la nuova stazione ferroviaria (della quale secondo i tecnici della Stretto Spa spiegano essere un appalto di Rfi, per cui non si conosce nè il progetto nè il piano di espropri) e i collegamenti con la galleria Santa Cecilia.