MESSINA. Un’assemblea degli espropriandi per presentare le osservazioni entro la imminente scadenza dei previsti 60 giorni, nell’ambito del procedimento volto all’apposizione del vincolo preordinato all’esproprio nonché alla dichiarazione di pubblica utilità del progetto definitivo del ponte sullo Stretto. E’ l’iniziativa del comitato No Ponte Capo Peloro, con cui gli attivisti contro la grande opera tentano la via giudiziaria per fermare il progetto.
Le osservazioni, spiega una nota, “sono indirizzate a contestare la titolarità della Stretto di Messina ad avviare il procedimento, ai vizi di legittimità delle procedure, alle censure di rilievo costituzionale a tutto il procedimento. Gli espropriandi richiedono pertanto alla Stretto di Messina spa, ma anche al Comune di Messina, “di prendere atto della fondatezza delle eccezioni esposte che tracciano motivi di illegittimità del procedimento, anche di rilievo costituzionale, degli atti adottati e/o che saranno adottati; di valutare , alla luce di quanto esposto, che l’eventuale atto di approvazione del progetto definitivo, è atto immediatamente ed autonomamente impugnabile sia per “vizi propri” che per “vizi derivati”; che lo/a scrivente nella denegata ipotesi di rigetto e/o non considerazione ovvero non sufficiente valutazione delle eccezioni svolte, si vedrà costretto/a ad agire in via giurisdizionale per la tutela delle sue ragioni e dei suoi interessi legittimi”.