MESSINA. “Fino al 2017 le sue interviste (dell’attuale ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, ndr) erano contro il ponte. Ma noi diciamo che solo i cretini non cambiano idea. Allora vediamo come ci siamo comportati in questi anni” inizia così l’intervento di Cateno De Luca al comizio no ponte di Sud chiama Nord a Capo Peloro.

Nel 2006 organizzavo la manifestazione a Roma per il corridoio Berlino- Palermo. Che non é il ponte ma una strategia di civilizzazione del meridione. Aumentiamo la velocità della ferrovia e potenziamo i porti. Dalla Sicilia passano le merci di rilevanza mondiale ed è ovvio che serve un piano complessivo di potenziamento in cui all’ interno il ponte di Messina crea la piattaforma. Io sono stato sempre per quella visione” spiega De Luca. Visione che secondo il sindaco di Taormina “richiede ciò che è sempre stato negato al sud e alla Sicilia”, spiega.

Il divario territoriale che abbiamo in Italia non esiste in nessuno stato d’Europa. Sulla base di popolazione, PIL e disoccupazione l’Italia ottiene più del 60% delle risorse dell’Unione Europea e quando i soldi sono arrivati – spiega De Luca- anziché il 75 è stato dato il 40% delle somme dedicate al meridione. Quest’operazione ha fatto saltare tante operazioni in varie città siciliane.

“Pure i cretini sanno che un’opera decennale come il ponte avrà quattro o cinque variazioni di prezzi – continua De Luca- ma il governo fa una stima e autorizza lo scippo. Il presidente della regione Siciliana Renato Schifani scrive a Salvini e gli consegna un miliardo e due dei fondi di coesione e tutti gli extra regionali. Siamo a ottobre 2023. Perché hanno preso questi soldi? Perché é cassa. Sono soldi che servono alla Sicilia per fare strade, scuole, infrastrutture per l’approvigionamento idrico, per cercare di alzare il livello di vivibilità. Il fondo sviluppo e coesione per la Sicilia ammontava a sei miliardi e otto divisi per anni ma se sono stati già presi due miliardi significa che la liquidità dei prossimi due anni circa finisce”

Passa poi al tema espropri: “Quanto vale lasciare una casa in cui sei cresciuto, in cui hai creato la tua storia? Se fossi il soggetto responsabile -spiega- studierei la cartografia e poi cercherei di spostare gli espropriandi il più vicino possibile. Poi perché una persona deve subire le conseguenze e anche quello che è il trauma della deportazione? Prima realizzo la sua casa, la metto in sicurezza e poi mi faccio dare la sua casa -spiega De Luca- e chi sono gli sfortunati che stanno a fianco delle case espropriate?“ sottolineando poi come “manca uno studio sull’impatto ambientale sull’area destinata ai lavori” la soluzione secondo De Luca sarebbe la richiesta da parte della Stretto di Messina a Eurolink di ottemperare tutte le osservazioni sollevate. L’operazione che stanno facendo è solo per mangiarsi un altro po’ di soldi” continua De Luca. “L’operazione riguarda gli incarichi milionari che verranno affidati per rispondere alle oltre 280 osservazioni che il Ministero per l’ambiente ha presentato al progetto di Matteo Verdini. E sapete come finirà? Dopo aver speso milioni di euro in incarichi e consulenze ci diranno che il Ponte non si può fare e oltre al danno subiremo anche la beffa della penale relativa alla risoluzione del contratto”, ha concluso apocalittico De Luca.

Subscribe
Notify of
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments