MESSINA. “Ormai entrare a Messina è una cabala! Il CAS ora ci ha rotto il CAS!”. A scriverlo, su Facebook, è in sindaco Cateno De Luca, che si scaglia contro i “lavori interminabili, senza alcuna logica e rispetto dei cronoprogrammi con una capacità di spesa degna del terzo mondo, infatti stiamo rischiando di perdere tanti finanziamenti con soggetto attuatore il Consorzio Autostrade Siciliane meglio noto come CAS”.

“Invito ai tavoli Tecnici i componenti del consiglio di amministrazione – prosegue – e non vengono perché forse qualcuno è esclusivamente impegnato a fare il galoppino elettorale del suo presidente Nello Musumeci. Oggi pomeriggio ci sarà un confronto alle ore 16:00 e poi assumerò le mie decisioni nei confronti di questo carrozzone che continua a bruciare risorse ed a creare disservizi e danno erariali”, ha scritto.

Non è tardata ad arrivare la replica del Consorzio autostrade:

“In merito alle personali invettive che il Sindaco della città Messina ha sentito di lanciare attraverso Facebook all’indirizzo della governance del Consorzio per le Autostrade Siciliane – si legge in una nota – per una corretta informazione si rende necessario precisare che i rallentamenti, che lo hanno visto protagonista stamane, sono stati determinati da un incidente autostradale autonomo verificatosi lungo la tangenziale di Messina, in direzione Palermo”.

“Pur essendo evidente che certe ovvie conseguenze non sono imputabili alle gestioni autostradali, e che si verificano quotidianamente in ogni arteria di Italia – precisano il presidente e i consiglieri di Autostrade Siciliane, ‘chiamati in causa da toni e termini denigratori’ – si interrogano piuttosto sulle intenzioni che le motivano; su cosa spinga un sindaco, anziché fare proprio il normale atteggiamento di collaborazione istituzionale dovuto, a lanciare accuse infondate e strumentali che non rendono giustizia nemmeno ai cittadini, invece utilizzati così per veicolare rabbia e odio sociale a favore di certe ambizioni elettorali. Si rammenta inoltre al primo cittadino, che ben conosce le macchine amministrative e burocratiche, che i cantieri di lavoro sono indispensabili per garantire, dopo decenni di incuria, la sua sicurezza e quella di tutti i viaggiatori, a meno di non voler chiudere le autostrade”.

“Questa governance – fa sapere anche la Direzione Generale – com’è noto ha assunto da pochi anni la responsabilità del rilancio di una rete autostradale di 300 chilometri, con 190 gallerie e 400 viadotti, realizzata per tre quarti tra il 1967 e il 1973. La vetustà di tali opere e l’assenza decennale di manutenzione ordinaria hanno reso urgenti attività di controllo e monitoraggio, di adeguamento alle norme attuali e soprattutto di manutenzione straordinaria. Questo è il motivo per cui oggi si registra giorno e notte, nonostante i disagi causati dall’emergenza Covid, un programma preciso di interventi mai visto negli ultimi venti anni, che però danno la misura dello slancio che in ogni suo reparto Autostrade Siciliane ha impresso al recupero dell’intera rete. Abbiamo fatto impennare a 36 milioni di euro gli investimenti annuali per la manutenzione ordinaria e l’ammontare totale dei lavori in corso è stimabile in circa 600 milioni di euro.

Ringraziamo infine coloro che viaggiando possono a volte imbattersi in disagi a causa della presenza di così tanti cantieri, consapevoli però che ciò rappresenta l’unica cura che può permettere tutti di avere nel più breve tempo possibile strade migliori e più sicure”.

 

 

 

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