MESSINA. E’ chiuso da 4 anni, 3 mesi e 2 giorni, e prima è stato aperto per più o meno un anno, dopo decenni di incuria, grazie all’opera di ripulitura da parte dell’associazione PuliAmo Messina, che lo ha gestito per un anno e poi è stata messa alla porta da Comune e Curia. Il giardino di Montalto, uno dei pochi parchi in città, che potrebbe essere a disposizione della cittadinanza ma non lo è, sbarrato da lucchetti e cancelli chiusi, è da almeno sei anni al centro di una diatriba che riguarda la proprietà dei tremila metri quadrati sotto il santuario di Montalto. Chi è il proprietario del giardino? Daniele Ialacqua, l’ex assessore all’Ambiente della giunta di Renato Accorinti che nel 2017 aveva posto la questione sotto i riflettori, spiegava di avere “documenti ufficiali che attestano la titolarità del Comune”, ma che la chiesa “in uno scambio di lettere, sostengono di essere in possesso di documenti risalenti all’800 che attribuirebbero la proprietà del giardino alla Curia”. Successivamente, in un incontro tra l’ex sindaco Cateno De Luca e padre Lorenzo Campagna, il primo cittadino scrisse sulla sua pagina Facebook che il parroco “ha confermato l’esistenza di un atto di donazione in favore della Curia”. A margine dell’incontro, il giardino era stato affidato alla parrocchia: e da quel momento, tranne sporadiche manifestazioni, è rimasto chiuso. A dirimere la questione potrebbe intervenire il Catasto. Secondo l’ufficio del territorio, l’area da 2290 metri quadrati che ospita il giardino, subito sotto il belvedere del santuario, risulta catastata come agrumeto, ed è di proprietà del comune di Messina. Ci sono però altre quattro particelle catastali, da poco meno di metri quadrati totali, sempre catastate come agrumeto, ma di proprietà della parrocchia di Montalto: sono quelle che costeggiano la scalinata della Colomba. Due giorni fa, il consiglio della Quarta circoscrizione ha presentato al Comune una richiesta di riapertura urgente dell’area. “Dal 31 ottobre 2017 la natura si è lentamente riappropriata delle terrazze panoramiche, delle panchine in pietra, del pregiato pavimento in ciottoli, delle aiuole con piante ed essenze mediterranee”, spiega una nota di Puliamo Messina, che sulla vicenda ha sempre tenuto i fari puntati. “Tra le osservazioni mosse dalla Quarta Circoscrizione vi è anche l’urgenza di comprendere se l’area sia stata formalmente riassegnata a terzi e, in caso, di far valere la clausola condizionale risolutiva per non aver adempiuto agli accordi presi (che di norma prevedono il mantenimento del decoro e della pulizia dello spazio). Ringraziando sentitamente il Quarto Quartiere per aver condiviso la nostra istanza – che è a tutti gli effetti una causa di interesse collettivo – l’Associazione pone alcuni interrogativi: com’è possibile che un’area così importante del centro storico sia ancora oggi tenuta in ostaggio? Qual è la causa che impedisce alle istituzioni coinvolte di mettersi attorno ad un tavolo per il bene della collettività? Qual è lo stato dell’arte sulla commissione che doveva acclarare l’effettiva proprietà dell’area? Quali sono i reali interessi che ruotano attorno al Giardino di Montalto? Invitando nuovamente le istituzioni civili e religiose ad una definitiva risoluzione del problema, Puli-AMO Messina continuerà a vigilare su questa paradossale vicenda, fin quando il Giardino di Montalto non sarà finalmente riconsegnato a tutti i cittadini”, conclude la nota

Subscribe
Notify of
guest

1 Comment
meno recente
più recente più votato
Inline Feedbacks
View all comments
Umberto
Umberto
6 Febbraio 2023 12:44

Ma di chiunque sia rimane un bene collettivo che dev’essere messo a disposizione dei cittadini. Ammettendo che possa essere della curia, che se ne fa di un bene ormai ammalorato? Togliere un bene alla città in nome di cosa?