MESSINA. Da una parte i due pretendenti, Comune e Curia, che se ne contendono il possesso, dall’altra, a fare da “terzo incomodo”, i volontari di PuliAmo Messina, che nel giro di qualche mese hanno ripulito un luogo per anni alla mercé dell’incuria e dell’abbandono. La querelle sul giardino di Montalto è una diatriba che riporta alla mente quella letteraria fra Don Camillo e Peppone, con una contesa fra l’Amministrazione e la Chiesa per capire di chi sia la proprietà, rivendicata da entrambe le fazioni. Mentre i rappresentanti di PuliAmo Messina attendono di capire se potranno avere in affidamento l’area, come da loro richiesta.

«Siamo in attesa di una risposta», spiega Cristian Mangano, che insieme al suo gruppo, e alla partecipazione attiva della cittadinanza, negli ultimi mesi ha ripulito oltre 3mila metri quadrati di terreno, riportando a nuova luce il selciato sommerso da sterpaglie e detriti. «Il giardino era in condizioni indescrivibili – racconta Cristian – il nostro intento adesso è quello di dargli un’anima e renderlo fruibile ai messinesi e ai turisti in una città purtroppo troppo carente di aree verdi. Noi di Puli-Amo Messina – prosegue Cristian – auspicamo possa rapidamente concludersi l’iter di adozione dell’area, in modo da non vanificare gli sforzi degli oltre 250 volontari (tra semplici cittadini e alunni delle scuole medie e superiori) spesisi in prima persona per ridare dignità ad un luogo splendido, per troppi anni rimasto abbandonato. Di contro, la mancata riapertura del giardino di Montalto rappresenterebbe una clamorosa offesa, non solo a Puli-Amo Messina, ma nei confronti dell’intera cittadinanza, che vedrebbe di fatto negata un’area verde dalle incredibili potenzialità».

Ma fra il dire e il fare c’è di mezzo il mare. O peggio, la burocrazia. E nella fattispecie l’incertezza sulla titolarità dell’area. A partire dal possesso delle chiavi, in mano alla Curia, sebbene il perché non sia chiaro. «Quando l’amministrazione ha chiesto loro le chiavi del giardino – spiega l’assessore Daniele Ialacqua – si sono un po’ trincerati, concedendo però ai volontari dell’associazione l’accesso all’area per la pulizia. Noi abbiamo documenti ufficiali che attestano la titolarità del Comune; loro, in uno scambio di lettere, sostengono di essere in possesso di documenti risalenti all’800 che attribuirebbero la proprietà del giardino alla Curia. È un’impasse che cercheremo di risolvere al più presto, con la convocazione di un gruppo di lavoro per far chiarezza sulla vicenda. Nel frattempo siamo disponibili ad affidare il giardino a PuliAmo Messina, che potrà gestirlo in collaborazione con la Curia“.

«Il giardino è sempre stato della Curia, fin dall’inizio, come lo era in passato tutto il colle della Caperrina», è il parere del parrocco don Lorenzo Campagna, che fa riferimento specifico al teatrino, sottostante al Sagrato, che ha un affaccio diretto nella prima terrazza del giardino. «Adesso attendiamo l’esito della discussione sulla proprietà per far chiarezza con il Comune. Io personalmente non sono contrario alla gestione condivisa dell’area, purché sia una gestione consona al luogo, con la dovuta assistenza, sicurezza e sorveglianza». 

«Parlare di querelle mi sembra un po’ eccessivo – commenta invece il direttore dell’ufficio amministrativo della Curia don Francesco La CameraQuel che è certo è che noi abbiamo il possesso dell’area da più di trent’anni, e si tratta di un fatto giuridicamente tutelato. Per quanto riguarda la proprietà, invece, la questione non è chiara e dovremmo discuterne con l’amministrazione. Spero che non diventi un problema. Dal canto nostro non c’è alcuna posizione di chiusura a una gestione condivisa dell’area, ma bisogna capire la volontà degli altri interlocutori, perché non si può stravolgere la natura e la fruizione del luogo». 

 

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