Trivulu (malanova e scuntintuzza)
Dalla scuola pitagorica, che lo considerava perfetto in quanto sintesi del pari (due) e del dispari (uno), fino alla concezione cinese di totalità cosmica (cielo, terra e uomo), passando per la filosofia medievale (basti pensare a Dante), il numero tre è dall’alba di tempi un numero speciale ed enigmatico, intriso di simbolismo. Così in letteratura così come nella religione, dove le triadi divine – dalla Trimurti induista a quella cristiana – hanno rappresentato per millenni una dottrina dogmatica a cui affidarsi ciecamente.
A Messina, che in fatto di sfighe e calamità non si è mai fatta mancare nulla, impera invece da millenni un triumvirato decadente e metistofelico, un concentrato di depressione, paranoia e nichilismo che aleggia come nemmeno lo spirito di Bob nei boschi di Twin Peaks.
Questa circostanza ha talmente plasmato il genoma messinese da essere ormai, con accuratezza scientifica pari a 5 sigma (lo 0,000057% di probabilità, quindi levateci manu), presente in ogni terzetto che si incontra, non importa quanto variamente assortito: uno si lamenta, l’altro impreca, la terza mette il broncio.
E però, siccome almeno originariamente il potere del triumvirato era superiore alle somme di quelli di Ottaviano Augusto, Marco Antonio e Marco Emilio Lepido (come in una gestalt), quando Triulu, malanova e scuntintizza si incontrano poche forze al mondo sono capaci di contrastarli. Anzi, non ci pensano nemmeno.
Forze per questo siamo una città di gente scoglionata cronica, lamentosa anche e soprattutto quando non avrebbe nulla da lamentarsi, e sempre incazzata col mondo, sempre convinta che esista un enorme complotto da parte delle masse per soggiogare proprio lui, lei, egli, essa. Coloro.
Minchia compare troppu togu!!!
Divertente e sagace come sempre.Rido come una scema mentre leggo, ogni volta.
Togo fa” parte dellO slang Italiano ,tutti si attribuiscono il merito dell invenzione della parola ma in realta” la parola a radici molto piu” profonde e antiche TOGO e” una citta”-nazione Africana che ha dato il suo bel da fare a tutti nonostante la sua piccolezza ecco del perche” TOGO.
Taione è “italiano correggiuto” infatti si chiama “ddaiuni” ovvero “digiuno” ovvero parte dell’ intestino tenue del vitello, di preciso il secondo tratto, caratterizzato dalla presenza di un liquido acre denominato chilo, che va a caratterizzare il suo particolare sapore che lo contraddistingue. La stessa parte che si usa per la pajata romana.
Finalmente una definizione corretta!!!! Bravo!