MESSINA. Con 26 rinvii a giudizio si è chiusa l’udienza preliminare dell’operazione antimafia “Beta”.  Al centro dell’inchiesta della procura di Messina una cellula criminale, collegata al clan Santapaola Ercolano di Catania, che si stava radicando in riva allo Stretto. Il gup Carmine De Rose ha disposto il rinvio a giudizio al 17 ottobre prossimo davanti alla Prima sezione penale del Tribunale.

Saranno  invece trattate a settembre le posizioni dei 18 indagati che proseguiranno con l’abbreviato “secco” . Il gup ha previsto tre udienze a partire dal 14 settembre prossimo. A chiedere l’abbreviato anche l’imprenditore Biagio Grasso, che da tempo è diventato collaboratore di giustizia riempiendo pagine di verbali.

Il blitz dei carabinieri del Ros è scattato a luglio del 2017 con l’esecuzione di un’ordinanza di un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 30 persone.  Secondo l’accusa a Messina si era radicata una cellula partorita da Cosa Nostra catanese, che sarebbe stata collegata  al clan Santapaola- Ercolano di Catania e che sarebbe stata in grado di avvalersi di professionisti, imprenditori, titolari di società, funzionari pubblici per gestire gli interessi economici illeciti.

Il gup Carmine De Rose ha disposto il rinvio a giudizio al 17 ottobre prossimo davanti alla Prima sezione penale del Tribunale di: Antonio Amato, Giuseppe Amenta, Stefano Barbera, Salvatore Boninelli, il costruttore Carlo Borella, Bruno Colautti, l’ingegnere Raffaele Cucinotta funzionario comunale, Antonino Di Blasi, Salvatore Galvagno, Silvia Gentile, Carmelo Laudani, Guido Lavista, l’avvocato Andrea Lo Castro, Franco Lo Presti, Paolo Lo Presti, Fabio Lo Turco, Gaetano Lombardo, Giovanni Marano, Benedetto Panarello, Salvatore Piccolo, Alfonso Resciniti, Francesco Romeo, Pietro Santapaola, Vincenzo Santapaola (classe 1963), Vincenzo Santapaola (classe 1964) e Filippo Spadaro.

L’accusa è stata sostenuta dal pubblico ministero Liliana Todaro mentre la difesa è stata rappresentata dagli avvocati Salvatore Carroccio, Isabella Barone, Alessandro Billè, Alberto Gullino, Cesare Santonocito, Salvatore Silvestro, Franco e Nunzio Rosso, Tino Celi, Tancredi Traclò, Nino Favazzo, Antonio Andò, Carlo Autru Ryolo, Antonio Giacobello, Massimiliano Pantano e Mauro Lizzio, Maria Platania, Antonio Ricupero, Giuseppe Oppedisano, Vincenzo Nicolosi, Massimo Bersani, Ivan Antonio Maria Albo, Alarindo Cesareo, Michele Ragonese, Carmelo Peluso, Aurelio Francesco Chillemi, Erminio Squitieri Cioffi, Francesco Maria Marchese, Salvatore Pace, Alberto Marchetti e Carmelo Pirrone.

 

 

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