MESSINA. Proprio in questo giorno, settantaquattro anni fa, iniziava per Messina il periodo più drammatico dell’ultimo conflitto mondiale. Dal 29 luglio al 17 agosto del 1943, infatti, la città subì in pieno le fasi finali della battaglia di Sicilia, subendo il maggior numero di incursioni aeree Alleate: durante la prima settimana di agosto, le Fortezze Volanti attaccarono la città 121 volte di giorno, mentre, durante la notte, furono i Wellington protagonisti di 225 incursioni. Un’escalation che culminò dall’8 al 17, quando i bimotori Marauder e Mitchell furono autori di 576 sortite, coadiuvati dalle 1883 incursioni dei cacciabombardieri. Complessivamente, durante i primi quindici giorni di agosto, Messina fu colpita da 6.542 tonnellate di esplosivo.
La Città, comunque, aveva imparato cosa fosse la Seconda Guerra mondiale già il 9 gennaio del 1941, quando alle 16 e 15, furono sganciati spezzoni incendiari in via Tommaso Cannizzaro, nei pressi dell’Università e in via Cesare Battisti. Da quel momento, salvo alcuni intervalli, per Messina non ci fu più pace. Pietra tombale del disastro, il bollettino 118 del 18 agosto del 1943: “La dura battaglia della Sicilia, che le truppe italo-tedesce hanno strenuamente combattuto per 40 giorni contro la soverchiante potenza delle forze anglo-americane di terra, del mare e del cielo, è finita ieri“.
Solo da fine luglio ad agosto, i morti furono 456, più altre 49 persone che si spensero negli ospedali della Croce Rossa. Alla data del 15 settembre 1944, a Messina, risultavano 1.361 abitazioni con 4.623 vani distrutti completamente, 2.236 con 8.998 parzialmente distrutti, 2.89 con 5.976 danneggiati e inabitabili e 239 abitazioni con 928 vani danneggiati e parzialmente abitabili. Un nuovo terremoto del 1908, non fosse che, per le strutture in cemento armato, gli edifici della Città rimasero in piedi, seppur svuotati all’interno.
Ecco una piccola galleria della Messina bombardata. Le notizie e le foto sono riprese da “Bombardamenti aerei della seconda guerra mondiale”, a cura di Enzo Verzera, volume edito dal Comune di Messina in occasione della visita del Presidente della Repubblica, Sandro Pertini, che nel 1979 conferì alla Città la Medaglia d’oro al Valor Militare (Edizioni G.B.M.).
- Pianta dei danni causati dai bombardamenti
- Rotte di emergenza tedesce e italiane
- Direttrici d’attacco degli Alleati
- Il Porto attaccato di notte
- Bombardamento visto dallo Stretto
- Spezzoni incendiari su Torre Faro
- Messina vista dall’alto
- Messina sotto le bombe
- Ripristino linea tramviaria in viale San Martino
- Via Nicola Fabrizi, sullo sfondo la chiesa del Carmine
- Via Martino all’altezza del Carmine (sullo sfondo la chiesa di Santa Caterina del Sacro Cuore di Gesù al Tirone)
- Banco di Sicilia
- Tribunale
- Palazzo della Dogana
- Chiesa di San Matteo a Giostra
- Batteria Masotto
- Stazione Ferroviaria
- Palazzo Littorio
- Via Felice Bisazza
- Via dei Mille
- Via dei Mille
- Via Romagnosi (sullo sfondo il Teatro Vittorio Emanuele)
- Via Garibaldi (a sinistra Palazzo Fiorentino, non più esistente)
- Via Garibaldi (sullo sfondo il Duomo già incendiato)
- Il piroscafo “Principe di Piemonte” affondato davanti agli stabilimenti balneari
- Messinesi sul tram
- Vittima estratta dalle macerie
- La città bombardata con vista del Tirone ancora integro
- Piazza del Popolo con uno scorcio del Tirone ancora integro
- La città bombardata con vista del Tirone ancora integro