MESSINA. Non arriveranno i 45 milioni di euro per l’emergenza idrica e il recupero della zona ex Sanderson, ritenuti privi di copertura finanziaria dalla Ragioneria dello Stato, ma Messina si potrà comunque consolare con i 110 milioni di euro di progetti approvati per il dissesto idrogeologico.

Sono in tutto diciannove i progetti presentati in materia di difesa del suolo (coste, torrenti, frane,… ) sull’asse 5.1.1 del PO FESR Sicilia, e ritenuti ammissibili per un totale di oltre 110 milioni di euro, presentati dall’amministrazione guidata da Renato Accorinti nell’autunno dello scorso anno. Per quasi tre milioni e mezzo sarà finanziata la sistemazione idraulica e la strada di collegamento tra Bordonaro inferiore e superiore, per 3,4 la mitigazione del rischio idraulico del torrente Papardo. Poi ci sono i quasi diciannove milioni per la sistemazione di alveo, argini dei torrenti Larderia, Papardo, Gesso e Ortoliuzzo, gli 1,3 milioni per l’adeguamento funzionale del torrente Scoppo, e gli altrettanti per demolizione e ricostruzione del ponte Ortera a santo Stefano.

Quindi 7,3 milioni di euro per profilatura dell’alveo e attraversamenti del torrente San Michele, due milioni e mezzo per messa in sicurezza del torrente Galati, un milione e 800mila euro per una strada di collegamento tra il lungomare di Rodia e la statale 113, ed i tre milioni e rotti per la frana di Tremonti.

Si continua con 850mila euro per consolidamento e protezione dell’abitato di Bordonaro, quasi tre milioni per l’area in frana di Casazza vicino Viale Italia, un milione e mezzo per l’erosione costiera di Acqualadroni, Casabianca e Marmora, ed i 7,3 milioni per gli stessi lavori tra Tono, Mezzana e Mulinello: per le zone limitrofe sono previsto altri 8,5 milioni di euro.

Ci sono anche le sistemazioni di barriere frangiflutti per i litorali ionici e tirrenico, rispettivamente con due milioni e mezzo e 2,8 milioni di euro, 2,7 milioni a protezione dell’abitato di Ponte Schiavo, più di cinque milioni e mezzo per la mitigazione del rischio del torrente Tarantonio, e quindi il progetto più costoso, oltre trenta milioni di euro per la mitigazione del rischio idrogeologico e risistemazione degli alvei dei torrenti San Filippo, Zafferia, Mili e Marmora. In totale fanno oltre 110 milioni di euro.

Sono stati invece ritenuti inammissibili due progetti, entrambi riguardanti il torrente Annunziata (uno per la viabilità e la messa in sicurezza e un secondo per la sistemazione idraulica dell’alveo dissestato) per un totale di otto milioni di euro. Perchè? “Mancato inserimento negli elenchi dei progetti validati” per il primo, e “mancata validazione dell’intervento da parte della regione per il secondo”.

“I progetti presentati nell’autunno dello scorso anno grazie all’impegno e alla professionalità del personale del Dipartimento di protezione Civile e Difesa del Suolo con cui ho avuto il piacere di lavorare come assessore, sono tutti progetti che seguono la logica della tutela ambientale e della messa in sicurezza dei territori in un’ottica di valorizzazione degli stessi – ha spiegato l’ex assessore all’Urbanistica del comune di Messina, Sergio De Cola – un fatto importante per tutti i Messinesi e sono orgoglioso di aver potuto dare il mio contributo perchè questa bella notizia potesse arrivare oggi”.

La stessa logica che ha guidato i progetti finanziati, è declinata a scala territoriale nella Variante parziale di tutela ambientale al PRG (salvacolline), consegnata nel febbraio 2017, e poi nello schema di massima del nuovo PRG, consegnato ad aprile 2018 e per cui la Regione indica un termine di 30 giorni per la sua valutazione da parte del Consiglio, cioè negli atti che oggi il nuovo Sindaco chiede di revocare con una nota di poche righe in cui non dà  motivazioni ne valutazioni – ha continuato De Cola –Invito il Sindaco, i suoi assessori competenti per delega e anche il nuovo Consiglio Comunale, a valutare con attenzione i contenuti della Variante e dello schema di massima del PRG e dichiaro la disponibilità, se ritenuta utile, mia e quella del prof. Carlo Gasparrini, ad un confronto serio e costruttivo per illustrare le motivazioni e le potenzialità che hanno guidato la redazione degli strumenti urbanistici che sembrano avere oggi ottenuto con i finanziamenti concessi, conferma importante della qualità e della concretezza del lavoro fatto”, ha concluso l’ex assessore.

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Stefano La Rosa
Stefano La Rosa
8 Luglio 2018 7:08

ECCO IL LAVORO DELLE PERSONE SERIE E CORRETTE!
IL FUMO VOLA I FATTI PARLANO DA SOLI!
EVVIVA CMDB EVVIVA DE COLA EVVIVA ACCORINTI!

NINAI
NINAI
8 Luglio 2018 10:23

onore e merito del nostro x sindaco renato accorinti