MESSINA. L’architetto Nino Principato, ex dipendente comunale, in pensione dallo scorso anno, farà parte del nuovo consiglio di amministrazione dell’Ente Teatro. A stabilirlo, dopo la pubblicazione dell’avviso pubblico “lampo” dello scorso 25 luglio (con scadenza fissata alle ore 12 di lunedì 29), è stato il sindaco Cateno De Luca, che in base a quanto previsto dal nuovo statuto dell’Ente ha facoltà di designare un membro del Cda del Vittorio Emanuele, ancora commissariato nonostante la designazione del futuro presidente Orazio Miloro, ex assessore al Bilancio della Giunta Buzzanca (in attesa del decreto regionale). Per completare il nuovo assetto dirigenziale manca all’appello ancora uno dei due consiglieri che affiancheranno Miloro, che sarà designato sempre da De Luca, questa volta nelle vesti di sindaco metropolitano.
La designazione di Principato è avvenuta a circa un anno di distanza dallo scorso 7 agosto, quando saltarono le nomine di Enzo Caruso (presidente) e Giuseppe Ministeri (in qualità di consigliere in quota Città metropolitana) dopo due interrogazioni consiliari (una da parte di Alessandro Russo e l’altra da parte dei 5 Stelle) e un confronto fra De Luca e l’assessore al Turismo Sandro Pappalardo. Entrambi erano stati designati dal primo cittadino il 27 luglio 2018.
Personaggio pubblico molto conosciuto in città, Nino Principato era sceso in campo alle scorse amministrative insieme con il movimento “Liberi e forti” candidandosi al consiglio comunale con il candidato sindaco del centrosinistra Antonio Saitta. Una scelta inaspettata per molti, in quanto accostato più volte all’area politica del centrodestra. «Io non ho alcuna appartenenza partitica, mi trovo bene con chiunque abbia veramente amore per questa città, proposte e programmi seri, realistici e fattibili da portare avanti e Antonio Saitta è uno di questi. Le mie ideologie, le tengo solo per me», ebbe modo di spiegare all’epoca. Qualche mese dopo, l’avvicinamento a De Luca, elogiato a più riprese sui social.
Molto attivo su Facebook, Principato è stato protagonista negli ultimi tempi di numerose polemiche virtuali, dalla contestata e controversa richiesta di abolizione del 25 aprile ai recenti battibecchi con Alfredo Reni e Alessandro Russo, attaccato per la vicenda relativa all’ordinanza anti elemosina. Definito un “neo fascista” dal consigliere comunale di LiberaMe, l’architetto ha annunciato querela.