MESSINA. Al Comune, sì, ma anche alle Circoscrizioni. La sfida per il prossimo 10 giugno si gioca pure su questo più ristretto campo di battaglia. Ristretto il campo, ma sostanziosi i numeri. Se l’assalto al Comune sarà, infatti, da record – ancor più di quanto previsto: le liste sono in costante aumento – anche i consigli di quartiere non sembrano da meno.

Non proprio uno sbarco in Normandia, ma pur sempre un arruolamento degno di uno scontro bellico. Sono numeri che si prestano a metafore militari, ma che hanno molto più il sapore del concorso pubblico. In palio, oltre i 32 “posti” al Comune, ce ne sono altri 60 nei Quartieri: 54 consiglieri, 9 per quartiere, più i sei presidenti.

E se al Comune si prospettano più di 900 candidati, al quartiere sono più di 700. Sono cioè 1600 candidati circa, per 92 posti.

Sono numeri ancora ballerini e lo saranno fino alla prossima metà del mese, quando verranno presentate ufficialmente le liste. Fino ad allora è tutto ancora in divenire ma un conteggio, seppure approssimativo, si può già fare.

Sono sei circoscrizioni, per ogni circoscrizione si prevedono 4 candidati alla presidenza di quartiere, più il candidato di Emilia Barrile al IV quartiere, Peppe Chiarella, e forse un altro candidato presentato da Pippo Trischitta, o anche un altro di Barrile.

Escludendo i “forse”, ci sono al momento 26 candidati presidente, per ogni quartiere un candidato di Cambiamo Messina dal Basso, Cinquestelle, Centrodestra e Centrosinistra, più Barrile al IV e la lista, unica nel suo genere, di Francesco Mucciardi al V quartiere, non legata ad alcun candidato sindaco.

Per il consiglio di quartiere, invece, le liste si moltiplicano: sono almeno cinque per il centrosinistra, viaggiano, invece su 6/7 nel centrodestra. Una sola lista come d’obbligo per i Cinquestelle, una lista per ogni quartiere per Accorinti: nelle circoscrizioni sarà presente soltanto la lista di Cambiamo Messina dal Basso, invece delle tre a sostegno del sindaco uscente per il Consiglio comunale. In alcuni quartieri, ma non in tutti, ci sarà una lista di Barrile o/e di Trischitta.

Dalla sfida nelle Circoscrizioni si sottrae, invece, Cateno De Luca, che ha dichiarato, anzi, di volerle abolire. Mentre non è ancora pervenuto segno di vita da parte della Lega. Secondo indiscrezioni, infatti, Carmelo Lo Monte non ha apprezzato il mancato invito all’incontro al Royal dello scorso 14 aprile. Una vera e propria offesa al colonnello di Salvini nel Messinese, dove la Lega ha spopolato a Graniti e Taormina. La chiamata notturna del leader della Lega a Pippo Trischitta, raccontata dal candidato sul suo profilo Facebook, fa però prevedere un impegno dei leghisti a sostegno di quest’ultimo.

Un’altra incognita al momento sono le liste civiche, la certezza è infatti solo per i simboli di partito, per le prime, invece, la sicurezza di raggiungere le firme previste per la presentazione del simbolo ancora non c’è.

Basandoci, dunque, su un conteggio che non preveda intoppi nella presentazione, mantenendo una previsione comunque ristretta, escludendo dal conto le altre possibili liste, ma contando solo quelle quasi certe, si tratta di una media di 13 liste per circoscrizione – considerando che in alcune potrebbero essere di più, in altre di meno: al secondo sembra, per esempio, siano 9 mentre al terzo, se ne contano già 14/15  – si tratta di 79 liste. Per ogni lista i candidati sono 9, per una somma di 711 candidati, che con i 26 alla presidenza arrivano a 737.

E va comunque meglio dell’ultima tornata elettorale quando i Consigli di quartiere erano composti da 15 membri. Adesso ridotti a 9, sono lo stesso “posti” che fanno gola a parecchi.

Ricapitolando, sono più di 900 i candidati al Consiglio comunale, 737 circa ai quartieri e 8 candidati sindaco, finora, per 92 “posti”.

Per questo vien da dire che non pare una corsa elettorale ma un concorso pubblico, sebbene con impiego a tempo indeterminato econ “paga” da miseria.

Al consiglio di quartiere, come abbiamo visto l’anno passato, il gettone di presenza arrivava fino a mille euro circa lorde, ma quest’anno la nuova legge elettorale ha snellito il compenso di almeno la metà, sempre considerata al lordo: i consiglieri che presenzieranno a tutte le sedute si calcola non possano arrivare a più di 370 euro di gettone mensile. Ci si chiede a questo punto se tutti i 700 probabili candidati ne siano al corrente.

Sul gettone al Consiglio comunale, invece, la parola adesso alla Corte d’appello.

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