MESSINA. La bocciatura (la seconda in venti giorni) della delibera per il piano Tari del 2022, quello che contiene le tariffe che saranno in bolletta per garantire i servizi di igiene ambientale gestiti oggi dalla partecipata MessinaServizi Bene Comune (raccolta dei rifiuti e spazzamento, essenzialmente), diventa un caso politico, prima ancora che amministrativo.

Alle reazioni di M5s, Pd, Cambiamo Messina dal basso e MessinAccomuna, che hanno parlato di “Caporetto per il sindaco Cateno De Luca), hanno risposto a strettissimo giro di Posta Dafne Musolino e Carlotta Previti, assessora all’Ambiente e vicesindaca di Messina. Che dopo aver ringraziato chi ha votato sì alla proposta di delibera, hanno puntato il dito contro i tredici consiglieri che “votando contro il Piano Tari, si sono resi interpreti di una faida politica nella quale le vittime sono la città di Messina ed i suoi cittadini”, hanno tuonato. Perchè?

“Abbiamo spiegato per oltre un mese, nel corso di commissioni consiliari e mediante numerose dichiarazioni, che l’aumento del Piano Tari 2021 era determinato dalla necessità, imposta dalla Legge, di coprire con la TARI alcune voci di spesa che, fino all’anno scorso, gravavano sul bilancio comunale e che l’approvazione del Piano TARI 2021 serviva a consentire alla Messinaservizi il  miglioramento di alcuni servizi, come per esempio lo spazzamento“. Un servizio, per mesi pressochè assente, che per un mese sarà garantito dalla Dusty di Catania (per 130mila euro), e che dovrebbe andare a bando per un costo di venti milioni per due anni.

Ci dispiace se non potremo garantire lo spazzino di quartiere nei villaggi – precisano Previti e Musolino – come ci eravamo impegnati a fare, ma i soldi per assumere gli spazzini erano in questo Piano Tari che il Consiglio, (o meglio, una parte del Consiglio) anteponendo la battaglia politica ai diritti dei cittadini, ha preferito bocciare con il solo scopo di contrastare l’attività dell’Amministrazione. Da domani ci incontreremo con il gestore per individuare i servizi che potremo ancora garantire con il vecchio piano TARI 2020 (che continuerà ad essere applicato) e quelli che invece, venendo a mancare i 5 milioni di aumento, dovranno essere ridimensionati o ridotti. Ci rammarica che il Consiglio abbia perso l’occasione per dimostrare di avere a cuore le sorti della città, e altrettanto che il Consiglio (sempre quella parte che oggi si è resa responsabile di una becera politica di interesse) nel tentativo di disconoscere i successi ed i traguardi raggiunti  dall’Amministrazione De Luca, primo fra tutti il raggiungimento della quota del 45,19% di raccolta differenziata, cerchi di sabotare l’intero servizio di gestione integrata dei rifiuti, ma al tempo stesso ringraziamo questi 13 consiglieri che oggi hanno votato no, perché finalmente hanno gettato la maschera dimostrando che a loro non interessa nulla della raccolta dei rifiuti, non interessa nulla se da domani 130 persone che potevano essere assunte come spazzini non lavoreranno, non interessa nulla se per garantire la gestione delle ex discariche comunali il Gestore dovrà operare dei tagli su altre voci di bilancio, perché l’unica cosa che conta per questi 13 consiglieri comunali è combattere De Luca ad ogni costo, anche quando a rimetterci è solo la città. È chiaro che i costi che dovevano essere coperti con l’aumento della TARI – concludono i due Assessori – dovranno comunque trovare copertura nel costo integrale del servizio, per cui già da domani ci incontreremo con la Messinaservizi Bene Comune per concordare come operare i tagli necessari al bilancio al fine di garantire il mantenimento dei servizi attuali e quali invece verranno ridimensionati o non partiranno affatto a causa di una scellerate scelta che è stata solo espressione di una rappresaglia politica”.

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