MESSINA. «I cittadini, già in difficoltà per le gravissime conseguenze della pandemia, non saranno costretti a pagare i gravi errori e la totale mancanza di programmazione da parte dell’Amministrazione, che ha ripresentato tale e quale il Piano economico finanziario Tari a distanza di appena qualche settimana dalla prima bocciatura in Aula. Coerentemente anche questa volta abbiamo detto “no”».

Così, in una nota, i consiglieri comunali del M5s Andrea Argento, Cristina Cannistrà, Paolo Mangano e Giuseppe Fusco commentano l’esito della votazione odierna sull’aumento della tassa rifiuti: «Una proposta che rappresenta una vera e propria beffa per tutta la cittadinanza, a fronte dei tanti disservizi, delle scelte illogiche e dello stato precario in cui è ridotta Messina».

«Ieri i consiglieri comunali che sostengono l’Amministrazione avevano abbandonato l’Aula, facendo cadere il numero legale e impedendo il libero esercizio di voto da parte dei colleghi presenti. Oggi invece hanno votato a favore, accogliendo la richiesta di aumentare le tasse su richiesta del sindaco. Purtroppo per loro – commentano – ciò non è valso a nulla. Non solo non sono riusciti nel loro intento, ma hanno dimostrato di fatto una circostanza ormai inequivocabile: il sindaco non ha più alcuna maggioranza. Al contrario, con la loro espressione di voto, i tredici consiglieri comunali che si sono schierati contro l’aumento della Tari hanno ribadito l’importanza della democrazia e delle funzioni imprescindibili del Consiglio, schierandosi al fianco di tutti i messinesi».

«Adesso, a fronte del voto in Aula, dei servizi indecenti e della pioggia di appalti a ditte esterne, è giunto il momento che l’Amministrazione si assuma tutte le responsabilità di una gestione disastrosa, ma siamo certi che anche questa volta sapranno trovare il nemico di turno e il capro espiatorio a cui addebitare le loro colpe», proseguono, puntando il dito ancora una volta “contro le carenze nella lotta all’evasione, malgrado i vari proclami e i soliti annunci su Facebook”.

Ad intervenire anche MessinaAccomuna, che giudica la bocciatura di oggi “una Caporetto sia politica che tecnico-amministrativa”.

«Politicamente – scrivono – ci sono tre aspetti:

1)      Il Consiglio si è assunto finalmente la sua responsabilità di rappresentante della città e non più di “spalla” dell’amministrazione. Il sindaco (che ha sempre pensato di tenerlo saldamente in pugno, facendo approvare qualsiasi cosa volesse), ha preso un muro di faccia. Da oggi in avanti non potrà più credersi Napoleone, a meno di non voler inanellare una Waterloo dietro l’altra.

2)      De Luca perde quello che era forse il suo obiettivo più ghiotto: ottenere un dissennato sovradimensionamento occupazionale della Messina Servizi, recuperando i metodi più rodati della vecchia politica, che “gestiva” le assunzioni delle partecipate.

3)      Questa sconfitta non riguarda solo la Messina Servizi, ma l’intera galassia delle partecipate: la strategia di De Luca che ha riportato le dissennate tecniche del passato nella gestione delle aziende comunali vacilla.

Tecnicamente e amministrativamente resta in vigore il piano tariffario del 2020. Se il management fiduciario di De Luca non è in grado di assicurare un servizio adeguato e il suo miglioramento con uno dei più esosi sistemi di tariffazione, è evidente il fallimento. Vanno tratte conseguenze: dimissioni e ripensamento. Messina Servizi non è “la continuazione della politica con altri mezzi”: è un’azienda pubblica che deve essere gestita con competenza, da chi ha capacità manageriale e provata esperienza, a servizio dei cittadini della tredicesima città d’Italia. Per incompatibilità di attitudine, sarà impossibile ottenere questo dall’attuale sindaco. Bisognerà attenderne (speriamo il più presto possibile) uno nuovo», concludono.

A commentare anche Cambiamo Messina dal Basso: «Con 13 voti contrari, 11 a favore ed uno astenuto la delibera Tari 2021 è stata bocciata. La bocciatura consentirà lo stesso di mantenere in servizio tutto il personale fino ad oggi impiegato a tempo determinato ed indeterminato, di effettuare le bonifiche come si è sempre fatto negli anni passati, di non tagliare alcun servizio, di coprire tutti i costi di gestione dei rifiuti secondo le indicazioni ARERA. L’unica cosa che non consentirà è di mettere le mani in tasca ai messinesi per finanziare spese in odore di campagna elettorale. Sono state bocciate insomma le bufale/minacce dell’Amministrazione comunale e di qualche consigliere comunale che evidenziavano presunti “rischi” di danni erariali e per il mantenimento dei livelli occupazionali.
Sono queste in sintesi le conseguenze della bocciatura in consiglio comunale della “nuova” delibera Tari 2021 (al netto delle valutazioni politiche che si possono fare) e che in questi mesi abbiamo cercato anche noi di evidenziare con comunicati e post sui social.
La bocciatura della Tari 2021 è dunque sicuramente un risultato importante ottenuto dall’opposizione dentro e fuori dal consiglio comunale ma non basta. La Tari doveva diminuire, come diciamo dal 2019, e non determinare un aumento dei costi per le famiglie messinesi di circa il 22% in tre anni pari ad un totale di 10 milioni di euro. Per Cmdb pertanto non finisce qui: sono rimaste infatti senza risposte le tante domande che abbiamo posto e che hanno posto alcune/i consigliere/i e, che lasciano zone d’ombra su vari aspetti e dati riportati nella delibera Tari 2021. Faremo in modo di avere lo stesso le risposte alle nostre domande dagli enti e “palazzi” competenti utilizzando nelle prossime settimane gli strumenti previsti dalla normativa sulla trasparenza degli atti della pubblica amministrazione ed a tutela della legalità».
Di parere opposto il consigliere Nello Pergolizzi: «La delibera sul piano TARI 2021 è stata bocciata, quindi: non si potranno garantire adeguati servizi alla cittadinanza; non verranno banditi concorsi per nuove assunzioni; non saranno previsti stanziamenti per servizi di discariche e bonifiche, così come previsto dalle nuove linee guida ARERA(da gennaio a tutt’oggi sono stati garantiti servizi nelle varie discariche); a serio rischio i rinnovi dei contratti di lavoro a tempo determinato fino al 31.12.2021, in favore dei 30 operatori ecologici in servizio alla Messinaservizi. Complimenti ai consiglieri che hanno deciso di votare contro questa importante delibera».
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