MESSINA.  Il PD della terza Circoscrizione torna sull’argomento Villa Dante. È stato effettuato dai quattro tecnici designati dall’amministrazione comunale un primo sopralluogo a Villa Dante per controllare lo stato degli immobili, delle attrezzature e degli impianti sportivi presenti nell’area in modo da poter redigere il progetto dei lavori da effettuare. A prendere parola sulla questione ancora una volta Antonino Sciutteri e Antonino Labate, consigliere PD e segretario del circolo della terza municipalità.

“A differenza di chi suggerisce di rendere subito fruibili alcuni impianti sportivi anche se mancanti di spogliatoi ed impianto di illuminazione – è stato commentato dal circolo PD terza circoscrizione- noi non possiamo, e non vogliamo, entrare nel merito degli interventi che i tecnici prevedono di attuare per la ristrutturazione ed ammodernamento della Villa al fine anche di renderne agibili e fruibili gli impianti sportivi presenti e ciò in quanto certi che, con la loro competenza e professionalità, troveranno ed adotteranno le migliori soluzioni per rivalorizzare quanto al momento è in disuso se non in totale stato di abbandono.”

“Preso atto dell’avvio della fase progettuale – si legge in una nota del circolo- propedeutica agli interventi da realizzare (già evidenziati in un nostro precedente documento),  constatiamo che ancora nulla è stato previsto o programmato dall’Amministrazione Comunale riguardo l’effettiva gestione della Villa, delle aree verdi, degli impianti sportivi nonché delle strutture fino ad oggi inutilizzate o gestite in modo inadeguato. Animati da volontà collaborativa e spirito costruttivo abbiamo deciso di esternare e proporre una nostra visione di possibile gestione ed uso di questo bene prezioso polmone di un’intera città in un contesto altamente urbanizzato, e ciò non solo perché convinti che il territorio vada sempre ascoltato ma anche perché costretti, ancora una volta, a dover prendere atto che, malgrado lo stato avanzato della procedura, l’Amministrazione Comunale non ha ad oggi esternato quali le proprie intenzioni riguardo la gestione tra: gestione in house da parte del Comune medesimo, gestione con soggetti privati o forme miste di co-gestione con privati o Società Sportive, Culturali, di Volontariato o Partecipate del Comune”

A nostro avviso -continua Antonino Sciutteri, consigliere della terza municipalità- sarebbe sicuramente da escludersi una eventuale conduzione in house da parte del Comune con l’impiego di propri dipendenti in quanto essa richiederebbe ingenti risorse finanziarie. Si manifestano, inoltre, ulteriori perplessità anche in merito all’affido a privati della struttura e dei relativi impianti sportivi. In tal caso, infatti, tali soggetti diverrebbero contemporaneamente utilizzatori e gestori degli impianti medesimi operando, peraltro, con finalità lucrative. La soluzione più opportuna sembrerebbe, invece, individuarsi nella gestione di impianti e attrezzature da parte di Società Sportive, Culturali o di Volontariato in sinergia con Partecipate del Comune (Messina Social City e Messina Bene Comune) con lo scopo di avvicinare i giovani alle attività sportive ed attuare programmi di recupero e riabilitazione per minori diversamente abili.”

“Considerato anche -continuano dal circolo- che numerosi plessi scolastici sono ubicati in prossimità della struttura, si potrebbero attuare progetti di inclusione sociale, sportiva ed educativa a favore dei giovani studenti con ‘Scuole aperte allo sport’, al fine di promuovere una più concreta forma di cultura dello sport che permetta, al contempo, di educare all’attività sportiva i giovani, consentendo agli stessi di potersi appassionare ad una disciplina verso la quale manifestino attitudine, interesse o preferenza e avviarli nella sua pratica.”

“In tale ottica -concludono- sarebbe possibile promuovere iniziative in orario scolastico ed extracurriculare avvalendosi della collaborazione degli insegnanti di educazione fisica e di tecnici sportivi. La struttura della Villa Dante consente, infatti, di praticare attività di: nuoto, tennis e tennis da tavolo, pallavolo e pallacanestro, bocce, calcetto, corsa, pattinaggio a rotelle e skateboard.”

 

Numerosi studi scientifici dimostrano che gli studenti che praticano regolare attività sportiva ottengono un maggiore rendimento scolastico, raggiungono una migliore concentrazione, possiedono un maggiore autocontrollo ed evitano il disagio sociale,  risultano, infatti, meno coinvolti in episodi di risse o nella commissione di atti di bullismo. E’ risaputo che lo sport aiuti a sviluppare un senso di appartenenza, educhi ai valori del rigore e della disciplina e favorisca l’apprendimento di regole e principi che, una volta acquisiti, sarà facile per i giovani poterli applicare nella vita e nel contesto sociale di ogni giorno. 

L’attività sportiva oltre a migliorare il benessere psicofisico dei giovani (mens sana in corpore sano) stimola la competitività ed educa al concetto di sportività. Il confronto competitivo e costruttivo con gli altri è un importante stimolo a crescere e migliorarsi e, se ben correttamente indirizzato, può insegnare il “sano scontro” con gli altri nei limiti della correttezza sportiva e del fair play.

 

Chiediamo, altresì si valuti l’utilizzo degli impianti sportivi anche per realizzare progetti di riabilitazione ed inclusione per i soggetti diversamente abili, come già sperimentato con gli operatori e gli educatori della Messina Social City. Rammentiamo che ragazzi portatori di disabilità psichiche e/o motorie, nello scorso periodo estivo, hanno animato le strutture che la Villa offre con attività di socializzazione, riabilitazione ed inclusione sociale.

Detta finalità non solo è conforme agli attuali orientamenti di integrazione dei disabili ma sarebbe un valore aggiunto per l’intera Comunità e le diversabilità avrebbero finalmente modo di esser incluse in ciò che viviamo nella “normalità”.

Progetti di “Attività fisica adattata” (APA) e di “Educazione fisica adattata” (APE) creano percorsi di riabilitazione personalizzati per individui con impedimenti permettendo loro di maturare esperienze di sicurezza personale, gratificazione, soddisfazione ed inclusione sociale. Tutte le strutture sportive di Villa Dante dovranno, pertanto, essere rese accessibili e adattabili in relazione alle esigenze ed alle caratteristiche delle varie disabilità per poter consentire a tutti di fruirne in sicurezza. Per le sopracitate ragioni la gestione di questi impianti sportivi rientra a pieno titolo nell’area dei “Servizi Sociali e della Comunità”. 

L’importanza dello sport non solo inteso come pratica motoria ma anche, e soprattutto, come forma di aggregazione sociale, di formazione dei giovani e di prevenzione e riabilitazione di malattie e disabilità è di indubbia universale conoscenza; naturale conseguenza è che gli impianti sportivi debbano essere fruibili dalla collettività al di sopra della logica del mero profitto economico di impresa privata.

In quest’ottica di bene della collettività e servizio alla cittadinanza qualunque forma di co-gestione con Associazioni Sportive, di Volontariato, Culturali e Socio Assistenziali dovrà essere assistita economicamente dal Comune, poiché esse non sono in grado di autosostenersi. Così come nella concessione di impianti sportivi a privati il costo dei servizi grava sui fruitori, che pagano per il loro utilizzo; nella gestione da parte di Società no profit spetta all’Ente pubblico l’onere di contribuire a compensare l’attività svolta dalle Società riconoscendone il ruolo sociale, educativo e riabilitativo che esse svolgono senza altro scopo o fine lucrativo.

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