MESSINA. «Non c’è molto da esultare per il bando, emesso dall’ADSP in questi giorni, che prevederà (forse) una doppia gestione della Rada di San Francesco e che non risolverà certo i disagi ed i rischi ai quali ogni anno è esposta la città». È il commento di Renato Coletta, vicepresidente della IV municipalità , la più penalizzata “dalla schiavitù del traffico pesante e dal contro esodo di questi giorni”.

«Di certo – spiega l’esponente del M5s – è un’iniziativa che andava già adottata almeno 20 anni fa, perché oggi la sensazione di tanti cittadini è che si rafforzi in modo anacronistico l’utilizzo della Rada, che in questi giorni e come ogni estate, causa la paralisi della viabilità di tutta la quarta circoscrizione, anziché impegnarsi ad un graduale smantellamento della stessa restituendo finalmente il water front del Ringo alla città. Forse potrà rappresentare un primo passo per favorire uno smaltimento più rapido dei flussi veicolari in ingresso nella città ma solo questo non è sufficiente a risolvere la situazione. Occorre coraggio e determinazione da parte di tutte le Autorità e le istituzioni preposte».

Cinque, secondo Coletta, le criticità maggiori riscontrate nel corso dell’ultimo esodo e controesodo:

1) “la mancanza di un controllo capillare da parte della Capitaneria di porto e dell’ Adsp (Autorità di sistema portuale) nei confronti degli armatori e che invece dovrà essere attuato con quelli che in futuro gestiranno la Rada”.

2) “La mancanza di adeguata vigilanza delle deroghe concesse a Tremestieri, oggi senza più controllo istituzionale, al fine di sfruttare al massimo le potenzialità dell’approdo a sud convogliando tutto il traffico leggero e pesante proveniente da Catania, in modo da alleggerire la città”.

3) “Nei giorni da bollino rosso non è stato imposto alle compagnie di navigazione un potenziamento straordinario di Tremestieri in cui operavano soltanto 2 navi (?!?) e che avrebbe certamente smaltito una parte del traffico che invece si è riversato in città”.

4) “L’attuale ordinanza dirigenziale che dovrebbe vietare l’accesso dei tir nelle fasce orarie previste non funziona perché espone i trasgressori ad una blanda sanzione. Occorre invece urgentemente introdurre una “ordinanza sindacale contingibile ed urgente” per motivi di sicurezza ed incolumità pubblica che imponga finalmente il rispetto delle fasce orarie ed il divieto di ingresso ai mezzi che trasportano liquidi tossici o infiammabili”.

5) “Anziché celebrare sterili e intempestive soluzioni, con il sindaco vestito da sceriffo cittadino che attaccava strumentalmente il vettore pubblico, perché non si è denunciato al Prefetto la mancata applicazione del protocollo firmato in Prefettura che stabiliva il rispetto di regole di fatto oggi eluse dai privati?”

 

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