MESSINA. C’è un ricorso pendente al Tar di Catania contro la tari “salata” da 54,4 milioni (contro i 48 e mezzo dello scorso anno), approvata ad inizio agosto con un colpo di mano dal sindaco Cateno De Luca con una determina sindacale, nonostante per due volte la delibera (e una volta la presa d’atto della determina) fosse stata bocciata dal consiglio comunale, che ha autorità decisionale sulla materia). Il ricorso, proposto dall’Unione nazionale consumatori, è patrocinato dal legale Paolo Intilisano e verte proprio sull’illegittimità della manovra, ma anche su “vizi di forma” del documento.

Sul fatto che non fosse possibile esautorare il consiglio comunale e scavalcarne l’autorità (qui la vicenda), si era espressa a fine luglio anche Rossana Carrubba, segretaria generale del comune di Messina, in un parere. Anche nel ricorso si sostiene l’incompetenza da parte del sindaco ad emanare un provvedimento unilaterale come la determina che ha approvato i 54 milioni e mezzo di euro di piano finanziario di Messinaservizi e quindi anche le tariffe Tari. C’è anche un altro aspetto, che verrà portato davanti ai giudici amministrativi: e cioè che la tariffa sui rifiuti non può superare il 6,6% di quella dell’anno precedente, e quella di Messina per il 2021 è più “salata” del 12,39% rispetto al 2020. Tra l’altro, nel ricorso si sostiene che la Tari sia stata approvata fuori tempo massimo (vizio d’incompetenza, quindi rimane la tariffa precedente): in questo caso, per legge dovrebbe rimanere dello stesso importo di quella in vigore. Dopo le due bocciature da parte del consiglio comunale, De Luca aveva firmato la sua determina (illegittima, secondo i ricorrenti) qualche minuto prima del tempo massimo consentito dalla legge, il 31 luglio.

Cosa succederà adesso? Niente, per il momento. I ricorrenti non hanno chiesto la trattazione d’urgenza e la sospensiva degli effetti, anche perchè non essendo state recapitate ai messinesi le nuove bollette, con le tariffe maggiorate, non c’è “danno grave e irreparabile”, condizione per cui si può richiedere l’urgenza, e quindi il ricorso sarà trattato in discussione ordinaria. Tra l’altro, perchè la Tari sia effettivamente quella dall’amministrazione, con la maggiorazione rispetto al 2020, è necessario attendere il parere dell’Arera sulle tariffe (L’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente), che dovrebbe pronunciarsi sulla congruità di quanto sarà chiesto in bolletta ai messinesi.

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