MESSINA. Non c’è due senza tre, e per tre volte di seguito, il consiglio comunale boccia l’amministrazione sull’aumento da 48,5 a 54,5 milioni di euro delle tariffe per i rifiuti. Le prime due volte erano state bocciate due delibere identiche proposte dall’amministrazione. La terza volta, il consiglio comunale non ha “preso atto” di una determina sindacale (identica alle due delibere bocciate) in cui il sindaco Cateno De Luca approvava unilateralmente piano finanziario per i servizi di igiene cittadina e tariffe per il tributo dei rifiuti (la ormai famosa Tari).
Una seduta (vittoria politica di De Luca che si sia tenuta) caratterizzata da colpi di scena (o di teatro) uno dopo l’altro, prima con il consigliere Pippo Fusco (M5s) che in apertura chiede alla segretaria generale Rossana Carrubba la legittimità della determina del sindaco, e per risposta ne ottiene un parere in cui si sostiene che è in capo al consiglio l’approvazione di piani finanziario e la relativa tariffa (e non come aveva fatto De Luca con determina sindacale, che di fatto scavalcava la volontà del consiglio di bocciare il piano 2021 da oltre 54 milioni e lasciare quello 2020), e poi con l’allontanamento dell’assessora all’Ambiente Dafne Musolino da parte del presidente del consiglio comunale Claudio Cardile dopo averla richiamata, cona la vicesindaca Carlotta Previti che abbandona l’aula in solidarietà verso la collega di giunta, per giungere alla votazione finale, su un atto che nemmeno doveva essere presentato (e la cui votazione già ieri Rossana Carrubba aveva specificato essere inutile dal punto di vista amministrativo).
Alla fine il voto: 16 contrari, 10 favorevoli, due astenuti, l’amministrazione per la terza volta riesce a farsi bocciare una sua proposta.
Di seguito i voti espressi
[…] realtà è il Fis, il fondo d’integrazione salariale), misura arrivata qualche minuto dopo la terza bocciatura di piano industriale e tariffe per il piano cittadino di igiene urbana (e quindi già pronta da […]