MESSINA. “Risulta inaccettabile che si addebiti al Consiglio la responsabilità amministrativa e gestionale per le condizioni in cui si trova o si potrà trovare la città e per gli eventuali danni erariali che possano derivare dalla mancata approvazione dell’atto deliberativo in questione”. È quanto si legge in una nota diffusa dal Presidente del Consiglio comunale Claudio Cardile, che replica al comunicato inviato oggi pomeriggio da Dafne Musolino e Carlotta Previti.

Di seguito la nota:

«Questa Presidenza ha l’obbligo di replicare al comunicato stampa del Vice Sindaco Carlotta Previti e dell’Assessore Dafne Musolino in merito al Consiglio del 30/06/2021 sulla trattazione della proposta di delibera relativa al “Piano Economico finanziario – Tariffe Tassa smaltimento rifiuti urbani”, precisando quanto segue.

Gli Assessori Previti e Musolino affermano che il Consiglio Comunale mette in atto “becere manovre politiche” tenendo in ostaggio la città,  non considerando, invece, che è l’atteggiamento di questa  Amministrazione a costringere il Civico Consesso a dover bere o affogare, considerando che le proposte di delibera vengono sempre mandate all’ultimo momento senza consentire all’aula i dovuti approfondimenti. 

Questo Consiglio Comunale non mette in atto alcuna mossa politica “strumentale”, né “vanagloriosa”,  tanto meno, alcuno dei suoi componenti  ha mai posto in essere comportamenti che abbiano  fatto insorgere debiti fuori bilancio o abbiano esposto l’Ente a eventuale danno erariale. Tutt’altro. Con riferimento ai debiti fuori bilancio è bene ricordare alla Città che questo Consiglio Comunale dal suo insediamento a oggi ha già deliberato, per la prima volta nella sua storia, circa 1300 proposte di deliberazioni contenenti oltre 4000 debiti fuori bilancio.

Sul rinvio della discussione alla stessa giornata di oggi è necessario evidenziare, inoltre, che quanto determinato è nelle precise prerogative del Consiglio. Il fatto di averla spostata solo di poche ore è la dimostrazione, contrariamente a quanto sostenuto, che il consesso non ha inteso porre in essere alcun intento dilatorio e/o ostruzionistico. Serve ricordare, poi, che  rientra nella normale attività dei consiglieri operare tutti gli approfondimenti necessari per deliberare in scienza e coscienza e di conseguenza richiedere maggior tempo per gli approfondimenti del caso. Ciò è ancora più vero nel caso di specie, considerando che l’Amministrazione, come sempre avviene, ha trasmesso l’atto deliberativo sulla tariffa TARI in enorme ritardo  in barba al Regolamento di funzionamento del Consiglio Comunale e al Regolamento di Contabilità, nei quali sono previsti tempi molto più lunghi rispetto a quelli in cui il Consiglio si è trovato per forza di cose a operare. 

In conclusione, risulta inaccettabile che si addebiti al Consiglio la responsabilità amministrativa e gestionale per le condizioni in cui si trova o si potrà trovare la città e per gli eventuali danni erariali che possano derivare dalla mancata approvazione dell’atto deliberativo in questione.  Questa Presidenza, come fino ad oggi ha fatto, continuerà anche per il futuro a difendere le prerogative del Consiglio e dei Consiglieri dagli attacchi scomposti e irrituali che perverranno da parte dell’Amministrazione». 

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