MESSINA. Copertoni, serrande, vetri e molto altro. Per riassumere in una sola parola? Munnizza. Il letto del torrente Tremestieri è ripieno, anzi è una vero punto di scarico non solo per i cittadini incivili, che ancora non si sono adeguati alla raccolta differenziata, ma soprattutto per alcune imprese, che decidono di risparmiare sullo smaltimento gettando rifiuti speciali.

Sono fiorite pure due mimose nel letto della fiumara di Tremestieri, attorno però nessun prato ma solo spazzatura. Mascherine, pacchi di rifiuti domestici, televisioni, copertoni, materiale di risulta e persino due climatizzatori. Questo è soltanto un breve elenco di ciò che è possibile osservare senza attraversare i rovi, sotto i quali si nasconde altra spazzatura. La situazione di questo torrente però non è un unicum: già nel settembre 2021 il torrente Boccetta a Scoppo era stato definito una bomba ecologica. Ma il vero problema risiede sul dove finiscono i rifiuti che vengono abbandonati: infatti, questi arrivano fino a mare incentivando e aumentando i problemi legati all’inquinamento dello Stretto di Messina che ha il primato per essere tra i fondali più inquinati.

Il presidente di Messina Servizi, Pippo Lombardo, commenta: «Chi abbandona i rifiuti è un criminale, chi abbandona nei torrenti è un doppio criminale, perché provoca un danno all’ecosistema marino.» Inoltre, il presidente dichiara che la partecipata non ha competenza nella pulizia dei letti delle fiumare. Nel settembre del 2017, l’amministrazione Accorinti aveva intimato l’assessorato all’ambiente siciliano, presieduto dall’attuale candidato sindaco Maurizio Croce, alla pulizia dei torrenti. Ma il Genio Civile, presieduto al tempo dall’attuale commissario ad acta Leonardo Santoro, aveva sancito la competenza del Comune nella messa in sicurezza delle fiumare. Negli ultimi due anni, l’amministrazione dimissionaria De Luca aveva intrapreso l’ordinaria opera di pulizia.

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