MESSINA. La sorgente del torrente Boccetta, a Scoppo, è una vera e propria bomba ecologica in attesa di esplodere. Lo ritiene il consiglio del quarto quartiere, che a luglio aveva inoltrato ad amministrazione, Amam, polizia municipale, servizi tecnici del Comune e MessinaServizi, una serie di richieste per mitigare il “rischio di protezione civile” dell’area, come spiegava una delibera.

Perchè il  coinvolgimento di tutti quegli enti? Perchè le richieste spaziavano dalla semplice pulizia alla rimozione di manufatti abusivi, alla verifica delle condizioni dell’acqua. Nello specifico, il consiglio di circoscrizione chiedeva “la rimozione di tutti i detriti e rifiuti presenti a bordo strada e nei due slarghi prospicienti l’icona della Madonnina e la fontana, la rimozione dell’edera che ha invaso la sede stradale a cura dei proprietari dei terreni confinanti con la strada, di verificare la potabilità dell’acqua, nonché di ripristinare la chiusura della parte di accesso alla galleria presente nei pressi della fontana  e la pulizia della stessa, la rimozione di tutti i detriti ed i rifiuti dei fabbricati e la vegetazione presente nella parte del greto del torrente, compresa la discarica rinvenuta sotto il ponticello , nonché l’installazione di una telecamera  nella zona del ponte per prevenire ulteriori sversamenti di rifiuti e materiale vario, la rimozione dello sbarramento abusivo realizzato nel greto del torrente, la messa in sicurezza del tratto di strada per consentire ai residenti della C.da Scoppo Caprera, di poter trasferirsi nelle loro abitazioni”.

Una richiesta che non ha avuto seguito, a quanto pare, “considerato che all’imboccatura del ponte insiste una discarica abusiva, che nel greto del torrente, a monte del ponticello, sono ancora presenti i detriti della demolizione delle casette che erano state costruite nell’alveo, che la strada di collegamento con la Contrada Scoppo-Caprera è inagibile, che nei pressi dell’antica fontana a due vasche utilizzata come lavatoio insiste un’altra discarica e che la stessa versa in stato di abbandono e degrado”, si legge in una delibera dell’1 settembre, pubblicata però il 21 settembre.

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