MESSINA. I 495 pini di Circonvallazione e Panoramica, piantati tra la fine degli anni ’50 e i primi anni ’60, potrebbero essere tagliati e sostituiti da altre piante più consone allo sviluppo urbanistico cittadino e meno impattanti sullo stato delle strade.

E’ l’intenzione che l’amministrazione sta valutando per risolvere una volta per tutte il problema dell’affioramento delle radici degli alberi che rendono le strade, che una volta erano la cinta esterna della città, simili a piste da motocross nonostante le recenti riasfaltature. Per l’intervento ci sarebbero già disponibili finanziamenti per quattro milioni di euro.

La questione è attualmente alla fase di studio, nata dalla consapevolezza che i lavori effettuati in passato in prossimità dei fusti degli alberi, per permeabilizzare l’area sopra le radici, non hanno avuto il successo sperato: nei parcheggi infatti l’asfalto non si solleva più, ma le radici si sono spostate verso il centro delle carreggiate dei viali Italia, Principe Umberto, Regina Margherita, Regina Elena e Panoramica, creando dossi e buche, e in definitiva creando più problemi di quanti non ne abbiano risolti.

L’alternativa al taglio, al vaglio dell’amministrazione tramite la partecipata MessinaServizi, a cui è stata appaltata la cura del verde pubblico, è quella di effettuare interventi piuttosto invasivi sulle porzioni di strada davanti ai siti in cui sono piantati pini, creando delle “piste” sotterranee per incanalare le radici e “costringerle” a svilupparsi verso il basso (invece ce mantenerle a livello superficiale come oggi, coi conseguenti danni all’asflato). Una soluzione simile a quella che dieci anni fa aveva prospettato l’allora esperto dell’amministrazione, l’agronomo Alessandro Giaimi, (che aveva proposto scavi profondi almeno 60 cm e posa di “granchi” o “igloo”) e che è stata ipotizzata di recente dalla presidente di MessinaServizi Mariagrazia Interdonato.

Oggi il patrimonio arboreo lungo Circonvallazione e Panoramica costituito da 495 esemplari di Pinus pinea, distribuiti su cinque tratte principali: Viale Principe Umberto (101 alberi), Viale Italia (70), Viale Regina Margherita (119), Viale Regina Elena (107) e la Nuova Panoramica dello Stretto (98 alberi), più 135 “poste vuote”, ovvero spazi privi di alberi (perchè tagliati o crollati al suolo), che saranno oggetto di un piano di ripristino e rinfoltimento. Nessuno degli alberi è oggi a rischio crollo (in categoria D, la più grave secondo la classificazione di propensione al cedimento), ha spiegato Mariagrazia Interdonato, però il 30% sono in categoria C, presentano cioè difetti di portamento e strutturali per i quali sono “sotto osservazione”.

.“Sappiamo che quest’area, per la sua conformazione e per l’età avanzata di molte alberature – ha spiegato la presidente di MessinaServizi – presenta delle criticità, ed è per questo che è sotto costante osservazione. L’Amministrazione, insieme ai tecnici e agli esperti incaricati, ha avviato uno studio approfondito per valutare lo stato fitosanitario degli alberi e individuare la soluzione più efficace e sostenibile per garantire la sicurezza dei cittadini e la tutela del paesaggio. C’è un tavolo già avviato con la Forestale e la Sovrintendenza per valutare insieme la soluzione migliore analizzando caso per caso”.

 

Subscribe
Notify of
guest

1 Comment
meno recente
più recente più votato
Inline Feedbacks
View all comments
Joshua
Joshua
27 Marzo 2025 10:33

Sarebbe ora! finalmente qualcuno che ha il coraggio di prospettare una soluzione coraggiosa ad un errore dei nostri grandi scienziati che hanno pensato bene di considerare la città una pineta e chi si oppone o non capisce il danno di questi alberi o fa finta di non capire, le radici di questi alberi sollevano le strade anche a 5 m di profondità rispetto al loro livello di piantumazione.