PALERMO. La Sicilia potrebbe aver superato il picco di contagi della seconda ondata di Covid-19,  quindi starebbe per lasciarsi alle spalle la fase più acuta della pandemia, che stando così i numeri, dovrebbe finire tra poco più di un mese. E’ quanto emerge dai modelli matematici del gruppo CoviStat19 del dipartimento di Scienze statistiche dell’Università di Palermo, costituito da Andrea Consiglio, Vito Muggeo, Gianluca Sottile, Vincenzo G. Genova, Giorgio Bertolazzi e Mariano Porcu.

Secondo le analisi del gruppo di studio, Il numero massimo (cumulativo) di contagi al giorno si sarebbe verificato tra il 18 ed il 21 novembre, con numeri tra i 1838 ed i 1871 nuovi casi giornalieri, con una flessione dei numeri nei giorni successivi: da lì, l’appiattimento della curva dei contagi totali, segno della fine della seconda ondata, è previsto per i primissimi giorni del 2021. Da lì in poi, la fase bis della pandemia sarebbe da considerarsi terminata.

Il peggio è passato, quindi? Ovviamente no, perchè i casi totali continueranno a crescere (primo grafico, la curva a “s”) fino a che continueranno quelli giornalieri (secondo grafico, quello a “campana”), che però già mostrano una flessione, e rallenteranno fino a quasi azzerarsi subito dopo capodanno. A quel punto la prima curva continuerà piatta o in leggerissima salita, segnando i casi totali, la seconda si appiattirà fino a scomparire per i pochi casi registrati al giorno, come accaduto a fine primavera scorsa.

I due grafici sono legati fra di loro: l’istante di tempo nella curva in basso in cui il numero dei nuovi contagiati è quasi nullo, corrisponde nella curva in alto all’istante di tempo in cui il numero totale dei contagiati è massimo: infatti se il numero dei nuovi contagiati è zero, il numero totale dei contagiati non può più aumentare.

In entrambi i grafici, la linea verticale tratteggiata di colore rosso divide il passato dal futuro e i puntini blu indicano i conteggi osservati fino alla data odierna. Le curve a destra della linea rossa tratteggiata descrivono, quindi, i possibili scenari di evoluzione dell’epidemia. La zona grigia è uno spettro di possibilità legato a possibili variazioni di fattori esterni.

Secondo la previsione, i casi si manterranno un andamento discendente intorno ai 500 medii giornalieri (oggi sono circa 1700, una settimana fa erano quasi 1900) in un intervallo di tempo stimabile dalla prossima settimana fino alla fine dell’anno (scenario peggiore), scenderanno a 200 da inizio dicembre fino a metà gennaio, per poi decrescere ulteriormente e stabilizzarsi intorno ai venti al giorno tra metà dicembre e la fine di febbraio (grafico sotto)

Quanto è affidabile il modello statistico dei sei studiosi palermitani? Molto, pare: ad aprile, uno studio analogo aveva previsto con un margine di errore quasi nullo quello che si sarebbe avverato nei due mesi successivi. Sempre che, ebbero allora cura di sottolineare, “l’andamento del tasso di crescita o il numero di tamponi non subisca importanti variazioni indotte da fattori esterni o da modifiche importanti alle attuali condizioni di osservazione”.

 

 

 

 

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